Non si arresta il trend negativo per i ricavi di Ibm. Per il quarto trimestre consecutivo, il gruppo guidato da Ginni Rometty registra un segno meno rispetto al giro d’affari, che nel secondo quarter del 2019 arriva a 19,16 miliardi di dollari, in contrazione del 4,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Gli utili sono invece aumentati del 3,9% a 2,5 miliardi grazie all’espansione dei margini. Va specificato che nel bilancio non sono stati inclusi i risultati di Red Hat, la cui acquisizione è stata perfezionata con un accordo da 34 miliardi di dollari la scorsa settimana.
Le attività Cloud hanno fatto segnare risultati positivi (+ 5%), ma nemmeno paragonabili a quanto ottenuto dal rivale Microsoft, che sullo stesso fronte ha conosciuto un incremento annuo del 41%.
Segno negativo anche per il fatturato della divisione servizi It, in diminuzione del 6,7%. Gli utili per azione pro forma sono saliti a 3,17 dollari da 3,08 dollari, sopra il consenso per 10 centesimi.
“Nel secondo trimestre abbiamo continuato a crescere nelle aree del business a maggior valore, trainati da una performance di rilievo nel segmento del Cloud e del software Cognitive”, ha dichiarato in una nota Ginni Rometty, chairman, presidente e Ceo di Ibm. “Con il perfezionamento dell’acquisizione di Red Hat forniremo l’unica vera piattaforma multicloud ibrida aperta del mercato, rafforzando la nostra posizione di leadership e aiutando i clienti ad avere successo nella seconda fase evolutiva della loro trasformazione digitale”.