IL CASO

Unbundling, emendamento “compromesso” al Senato, ma l’ultima parola spetta all’Ue

La Commissione Affari costituzionali ha approvato all’unanimità la nuova misura: restituiti i poteri all’Agcom ma riguardo ai servizi di manutenzione della rete fissa di Telecom Italia ok alla possibilità di concederli a società terze secondo modalità stabilite dall’Authority. La norma dovrà passare l’esame dell’Europa

Pubblicato il 27 Mar 2012

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La commissione Affari costituzionali del Senato ha dato il via libera all’unanimità al nuovo emendamento del Governo al Dl Semplificazioni sulla disaggregazione dei prezzi dell’affitto all’ingrosso della rete fissa di Telecom Italia dai servizi accessori.

Il nuovo emendamento conferma i poteri di indirizzo all’Agcom "al fine di garantire la massima concorrenzialità nel mercato delle telecomunicazioni". Agcom, entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto legge sulle semplificazioni, "individua le misure idonee ad assicurare l’offerta disaggregata dei prezzi relativi all’accesso all’ingrosso alla rete fissa e ai servizi accessori, in modo che il prezzo del servizio di accesso all’ingrosso alla rete fissa indichi separatamente il costo della prestazione dell’affitto della linea e il costo delle attività accessorie, quali il servizio di attivazione della linea stessa e il servizio di manutenzione correttiva”.

Modificata, rispetto alla proposta iniziale, la parte relativa all’accesso alle imprese terze che sarà reso possibile: “L’Autorità – recita il nuovo emendamento – individua le misure tese a rendere possibile, per gli operatori richiedenti, acquisire tali servizi anche da imprese terze operanti in regime di concorrenza, sotto la vigilanza e secondo le modalità indicate dall’Autorità medesima, assicurando comunque il mantenimento della sicurezza della rete”.

"Abbiamo tenuto conto di tutte le proposte parlamentari. E’ stato molto difficile trovare un punto di equilibrio perché era una situazione molto complessa anche per tutti gli interventi dei soggetti interessati", commenta il ministro per la Funzione pubblica Filippo Patroni Griffi.

Il testo dovrà ora passare il vaglio della Commissione Ue che ne verificherà la compatibilità con le norme Ue essendo il settore delle Tlc regolamentato a livello comunitario. La Commissione dovrà stabilire se la norma approvata in Senato è in linea con le disposizioni relative alle funzioni e ai poteri delle Autorità di regolazione. In caso contrario per l’Italia si aprirebbe la procedura di infrazione. "Pur apprezzando, in linea di principio, l’ispirazione pro-concorrenza che sottende l’emendamento – ha dichiarato il commissario Neelie Kroes in un’intervista al Corriere Economia – dobbiamo assicurarci che le nuove regole siano conformi a quelle europee, in particolare per quanto riguardo i poteri di Agcom. Se il testo finale non dovesse essere in linea con la legge europea, la Commissione non esiterebbe a usare i suoi poteri e, ove necessario, ad aprire una procedura di infrazione".

LE REAZIONI

Vincenzo Vita (Pd): "Una soluzione equilibrata, accettata da tutti. L’emendamento è stato approvato all’unanimità: si fa salvo il principio che sia l’Agcom ad occuparsene, ma si danno all’Autorità degli indirizzi precisi".

Piergiorgio Stiffoni (Lega Nord): "Sembra che abbia vinto il Parlamento! Seppur trasformando la formulazione originaria approvata alla Camera e che preferivamo, è stato rispettato il ruolo del Parlamento e ascoltate le istanze di tutti i gruppi politici che volevano fortemente questa liberalizzazione. La seconda riformulazione del Governo approvata all’unanimità dalla Commissione aprirà finalmente il mercato della telefonia fissa consentendo di acquisire i servizi di attivazione e manutenzione correttiva attribuendo i giusti poteri ad Agcom ma senza lungaggini infinite in analisi di mercato. Ma vigileremo sui lavori di Aula al Senato e alla Camera affinchè non vi siano più strane retromarce".

Marco Di Lello (Psi): Plaudiamo al Parlamento e al Presidente Monti che hanno consentito l’introduzione di una misura che liberalizza il mercato della telefonia fissa ancora troppo pendente a favore dell’incumbent. E’ un successo della politica a favore dei cittadini. Come Partito Socialista abbiamo sempre sostenuto questa misura in ogni sede, anche attraverso il Presidente della Commissione Affari Costituzionali Carlo Vizzini che ne ha subito apprezzato il merito. L’Unione europea prenda esempio dall’ Italia per proseguire ancora più determinati verso una liberalizzazione ancora più completa nei mercati come le tlc dove sussistono da troppo tempo posizioni eccessivamente dominanti. Noi non avremo mai alcuna esitazione nel portare avanti temi che favoriscono e rilanciano concretamente la crescita del Paese e vanno incontro alle esigenze dei cittadini".

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