La trasformazione digitale dell’industria finanziaria spinge a un ripensamento del ruolo del Cfo e di tutto il dipartimento finance delle organizzazioni. Il Cfo, in particolare, non è più un semplice operatore economico ma un “facilitatore strategico” in grado di attivare e governare un percorso di trasformazione all’insegna delle tecnologie più innovative, come analisi dei dati, automazione e intelligenza artificiale, cloud, blockchain. È quanto emerge dallo studio Deloitte “Digital finance transformation” presentato in occasione di un incontro Andaf (Associazione nazionale direttori amministrativi e finanziari) da Antonio Rughi e Riccardo Raffo, entrambi partner di Deloitte.
L’analisi evidenzia un intervento crescente delle principali soluzioni tecnologiche – automazione, visualizzazione dei dati, analytics avanzati e predittivi, cognitive e in memory computing, cloud blockchain – che entrano in un programma strategico strutturato, con traguardi a medio-lungo termine, che consideri l’integrazione delle diverse soluzioni digitali all’interno di un unico framework. L’applicazione di questo approccio consentirebbe di trasformare una struttura organizzativa in un “Finance ecosystem”.
Per esempio, un cambio di marcia epocale si prefigura nel processo di reportistica, in cui oggi le aziende impiegano il 48% del loro tempo, quasi quanto il tempo speso (52%) per analizzare i dati ed interpretarli. Con la trasformazione digitale del finance si può arrivare a destinare solo il 3% del tempo totale alla reportistica attraverso l’utilizzo di chatbot integrate con strumenti di intelligenza artificiale, automazione e voice recognition. Secondo Deloitte, sparirà entro i prossimi cinque anni il reporting periodico: i dati saranno disponibili in tempo reale non solo per l’azienda ma anche per gli investitori esterni.
Altri cambiamenti sono in vista per i dipartimenti finance delle principali aziene entro il 2025. In quello che Deloitte definisce Finance factory, nei prossimi anni Erp in cloud, automazione e innovazione cognitiva continueranno a crescere, semplificando radicalmente i processi e riducendo lo spreco di tempo su compiti non strategici: le persone potranno essere impegnate in attività a maggior valore aggiunto.
Inoltre, l’automatizzazione delle operazioni finanziarie consentirà all’area AFC (amministrazione, finanza e controllo) di operare come Business Partner, fornendo servizi ed informazioni ai propri stakeholder in tempo reale.
Ancora, sarà allargato il ruolo del self-service: le soluzioni digitali intelligenti apprenderanno di che tipo di informazioni gli utenti hanno bisogno e le renderanno disponibili in modo proattivo.
Cambierà anche il modello operativo del dipartimento finance delle organizzazioni. Attraverso lo sviluppo di Bot, asset ed algoritmi e una maggiore diversificazione della forza lavoro nasceranno nuovi modelli di service-delivery. L’automatizzazione offrirà una nuova leva per la gestione dei costi, dando l’opportunità alle aziende di snellire la propria struttura.
Sono previste profonde trasformazioni anche per l’Erp tradizionale (Enterprise resource planning). I sistemi Erp si stanno integrando con le tecnologie digitali (come la blockchain) e le aziende stanno passando all’Erp su cloud. Molte aziende acquisteranno ciò di cui hanno bisogno dal crescente mercato delle app e dei microservizi.
In questi ecosistemi finance sempre più dominati dall’automazione e dall’intelligenza artificiale resta ampio spazio per le competenze e la creatività delle persone. Anche se si riduce il lavoro richiesto per la produzione dei dati, sarà comunque fondamentale garantire la qualità dei dati stessi. Le aziende andranno a caccia di data scientist e business analyst per avere a disposizione figure che abbiano una forte conoscenza delle tecnologie digitali, ma anche flessibilità, capacità collaborative e un forte orientamento al customer service.