Un’Italia sovrana anche nel digitale. È questo il senso delpacchetto di proposta presentate oggi alla Camera dal leghista Alessandro Morelli, Presidente della Commissione Telecomunicazioni della Camera, che contiene quattro pdl: difesa dell’identità digitale, Cloud nazionale, sostegno e sicurezza per le Tlc e “Piano Antenne” per la rete in 5G.
“Con questo pacchetto di proposte di legge la Lega punta a far sì che l’Italia sia all’avanguardia, il primo Paese a tutelare l’identità digitale, inserendola in Costituzione, oltre ad aumentando il sostegno e la sicurezza delle telecomunicazioni”, ha spiegato Morelli.
“Sono provvedimenti variegati, che però hanno un unico denominatore comune – ha spiegato Morelli – fare un grande passo avanti a livello normativo nella direzione che sta prendendo tutto il mondo, per quanto riguarda il digitale. Non si tratta solo di colmare un vuoto normativo, il legislatore ha il compito di stare al passo con i tempi e persino anticiparli, trovare ora una soluzione ai problemi che sorgeranno in Italia in tempi brevi.Il senso di una proposta di legge è aprire un dibattito nel Paese, ecco perché è importante parlarne adesso”.
Nel dettaglio, la Lega presenta una pdl di riforma costituzionale per integrare l’art.22 della Carta, aggiungendo che la Repubblica tutela con norma di legge “l’identità, anche digitale, di ogni individuo”. “Questa integrazione – dice Morelli – è necessaria visto che quando la Costituzione venne scritta evidentemente il digitale non c’era. Pertanto è fondamentale lavorare su questo fronte”. Quindi la Lega propone l’istituzione di un Cloud Nazionale, una cassaforte per i dati dei cittadini, una vera “Fort Knox”, la definisce Morelli, messa a disposizione delle istituzioni locali e nazionali che spesso non riescono ad avere le competenze per la valorizzazione dei dati raccolti.
“Dobbiamo togliere alla gestione politica – sottolinea Morelli – il valore dei dati, proponendo una nuova Autorità non legata alla politica o al governo ma che abbia degna rappresentanza istituzionale e costituzionale”.
Quindi una pdl per modificare la disciplina dei contributi dalle imprese delle Tlc per i collegamenti fissi bidirezionali. Si introducono anche misure per facilitare i procedimenti amministrativi per l’istallazione di reti ad alta velocità. Il testo chiede anche modifiche alla disciplina della web tax per destinare una parte dei proventi in investimenti nell’infrastruttura fisica. Infine Morelli propone un “piano antenne” per la Rete in 5G. Di fatto si chiede di istituire un soggetto, un ‘Mister Antenna’, magari il rettore del politecnico locale, in grado di fare una mappatura dei punti all’interno del territorio in cui istallare i ripetitori 5G, sfruttando l’infrastruttura verticale già esistente, come pali della luce o semafori.
“Un sistema virtuoso – sottolinea Morelli – perché consente di ridurre al minimo il numero dei ripetitori, evitando ‘l’effetto giunga’, magari generando un’entrata per i Comuni attraverso il canone che gli operatori pagherebbero per istallare il loro ripetitore”.