La guerra dei dazi tra Stati Uniti e Cina si trasformerà in una “cold tech war”, una guerra fredda tecnologica il cui “fronte caldo” sarà il 5G: lo ha dichiarato Chi Lo, senior economist di Bnp Paribas, in un’intervista con Cnbc.com.
I negoziatori di Stati Uniti e Cina si incontreranno presto per tornare a discutere dei dazi commerciali. Secondo Lo, nel giro di qualche mese arriverà un accordo, anche provvisorio. La tregua sulla trade war aprirà le porte a “negoziati di lungo termine su questioni più profonde”: il presidente americano Donald Trump vorrà mettere sul tavolo i temi che veramente gli stanno a cuore, la sicurezza nazionale e la protezione della tecnologia Made in Usa.
L’eventuale accordo commerciale tra Usa e Cina, dunque, eliminerà molti degli attuali macro-rischi di volatilità sui mercati, ma l’onda lunga della trade war farà sentire i suoi effetti sugli standard e le aziende della tecnologia. Mentre l’attenzione dei mercati alla questione dei dazi si ridurrà, emergerà “un rischio di trade war più concentrata sul settore hitech” che potrebbe durare anche anni, afferma l’esperto.
Le analisi dell’economista di Bnp Paribas riflettono le recenti dichiarazioni rilasciate alla stampa dal segretario alla Difesa degli Stati Uniti Mark Esper, che ha chiarito che la guerra commerciale americana contro la Cina riguarda più la sicurezza nazionale che l’economia.
Al cuore del braccio di ferro Usa-Cina c’è la supremazia nel 5G: “È uno dei potenziali fronti su cui la guerra fredda tecnologica potrebbe essere combattuta”, dichiara Lo. “Ci sarà un sistema guidato dalla Cina in Asia o nei paesi della sfera di influenza della Cina e un sistema guidato dagli Stati Uniti o dal blocco occidentale”, secondo l’economista.
Già al recente G20 del Giappone, cui hanno partecipato sia Trump che il presidente cinese Xi Jinping, è emerso chiaramente – come diversi analisti hanno già evidenziato – che il vero nodo della disputa Usa-Cina sono l’economia digitale e lo sviluppo delle nuove infrastrutture di comunicazione 5G.
Trump è tornato a chiedere agli alleati di tener fuori il vendor cinese Huawei dai contratti 5G, perché l’espansione dell’economia digitale non può prescindere dalla sicurezza delle reti di comunicazionementre. Xi a sua volta ha messo in guardia sui rischi della trade war per la crescita economica globale e l’innovazione tecnologica. Il presidente della Cina ha ribadito che i paesi devono promuovere l’interconnessione, creare un ambiente imprenditoriale equo e non discriminatorio, promuovere la circolazione di persone, tecnologia e informazioni e integrare la supply chain globale in nome del progresso tecnologico ma anche della pace e della stabilità globale.