Dopo anni in cui ha rivendicato la superiorità della pubblicità online, Google ha cambiato registro abbracciando un approccio completamente diverso per promuovere il suo marchio e i suoi prodotti anche in tv e sui giornali. Lo scrive il Wall Street Journal, secondo cui Google oggi rispetto a qualche anno fa spende molto su tv, magazine e giornali tradizionali per promuovere i suoi nuovi servizi, in particolare il social network Google+ e il web browser Chrome, per promuovere il quale Mountain Vew si è affidata a un testimonial del calibro di Lady Gaga.
La percentuale di investimenti pubblicitari di Google in rapporto al fatturato è oggi analoga a quella dei suoi maggiori competitor fra cui Apple, Microsoft e Yahoo!. L’anno scorso Google ha speso circa 213 milioni di dollari per promuovere i suoi prodotti negli Usa, una cifra quattro volte superiore rispetto ai 56 milioni di dollari del 2010, secondo stime di Kantar Media, che non ha a disposizione la spesa effettuata fuori dagli Usa.
La spesa pubblicitaria di Google, secondo Kantar Media, resta predominante sul web. Ma il budget per l’advertising televisivo dell’anno scorso ha raggiunto quota 70 milioni di dollari, a fronte dei 6 milioni del 2010. In Europa, soprattutto in Germania e Uk, Goolge ha sfruttato i canali pubblicitari tradizionali per promuovere l’awareness del suo marchio piuttosto che per pubblicizzare prodotti specifici.
Per promuovere Google+ negli Usa, Google ha speso 12 milioni di dollari compreso lo spot televisivo con i Muppets.
La spesa pubblicitaria di Google negli Usa nel 2011 è stata pari all’1,2% dei suoi ricavi pari a 17,6 miliardi, a fronte dell’1,5% di Apple e Microsoft, secondo stime di Kantar Media.
In sintesi, secondo i dati di Kantar Media, nel 2011 Google ha speso 123 milioni di dollari in pubblicità via Internet, a fronte dei 26 milioni del 2008. Sul canale televisivo ha investito 69,3 milioni di dollari nel 2011, mentre nel 2008 non aveva investito nulla sulla tv. Infine, ha riservato 20,7 milioni di dollari a quotidiani, magazine e radio e pubblicità outdoor, rispetto a 4 milioni nel 2010.