”In 4 anni di attività Italianway ha transato attraverso Booking.com 11,8 milioni di euro pagando commissioni pari a 2,13 milioni di euro e soprattutto versando al fisco italiano quasi mezzo milione di Iva relativo alle sole commissioni del colosso Usa”.
Con una nota Marco Celani, Ad di Italianway, la start up innovativa del settore turismo hospitality che ha lanciato a fine gennaio il primo franchising italiano del vacation rental, interviene sul caso relativo al presunto record di evasione fiscale che la Procura di Genova avrebbe contestato al portale con residenza fiscale in Olanda.
”Italianway da sempre si è dotata di un modello operativo corretto al 100% anche dal punto di vista fiscale, cosa che non è affatto scontata nemmeno tra le grandi aziende del settore: fatturiamo sempre ai nostri Ospiti le commissioni di tutti i portali, non solo Booking, aggiungendo l’Iva”, dice.
“Evadere l’Iva e le varie forme di tassazione previste dalle normative del settore (cedolare secca e imposta di soggiorno) consente ai privati senza partita Iva e ai piccoli gestori improvvisati di proporre immobili a tariffe molto basse drogando il mercato – conclude il manager – Con Italianway l’Agenzia delle Entrate può stare tranquilla, così come tutti i proprietari che ci hanno affidato i loro immobili per metterli a reddito con lo short term in maniera redditizia, trasparente e legale”.