Non c’è niente di ufficiale. Nessuna attività “positiva” per la possibile fusione è in corso. Tuttavia, secondo voci raccolte dalla stampa spagnola, la startup locale Glovo (presente anche in Italia) ha iniziato dei dialoghi preliminari con Uber e Deliveroo per sondare la possibilità che sia possibile una fusione o una acquisizione. Il settore sta attraversando una fase di consolidamenti e semplificazioni del mercato delle consegne del cibo, che peraltro non sta più crescendo con i tassi degli anni passati.
I colloqui ci sono stati, sostengono le fonti, e sono terminati. Era solo una fase esplorativa. Glovo non è attivamente alla ricerca di un acquirente, sostengono le fonti. Tuttavia, le controparti potrebbero essere interessate, oppure i colloqui potrebbero non portare ad alcuna transazione.
Glovo sta continuando a raccogliere nuovi finanziamenti e ha anche tenuto colloqui nelle fasi iniziali con SoftBank su un potenziale investimento. Glovo, che è presente in Europa, America Latina e Africa, potrebbe preferire esplorare partenariati o accordi su base regionale piuttosto che una vendita completa, sostengono alcune delle voci raccolte.
Le piattaforme di consegna sono diventate i principali obiettivi di acquisizione mentre le startup si battono per sopravvivere contro operatori storici più affermati e le aziende si espandono in nuovi servizi. Lunedì scorso, Just Eat e Takeaway.co, hanno concordato una combinazione da 5 miliardi di sterline (5,42 miliardi di euro), meno di sei mesi dopo che Takeaway.com ha speso circa un miliardo di euro sulla concorrente tedesca Delivery Hero. Il mese scorso, Glovo ha stretto un accordo con la grande distribuzione francese Carrefour per effettuare consegne in Francia, Spagna, Italia e Argentina.
Square intanto vende Caviar, la sua app per la consegna di alimenti, a DoorDash per 410 milioni di dollari, mentre Amazon ha deciso di investire in Deliveroo. Glovo, che si presenta come un’app che consente agli utenti di richiedere una vasta gamma di prodotti tra loro molto diversi, è stato valutato a circa 850 milioni di euro nell’ultima tornata di raccolta fondi. La società sta prendendo in considerazione l’idea di quotarsi in Borsa già dal 2020. Gli investitori dell’azienda includono la catena di ristoranti AmRest Holdings, le società di venture capital Lakestar e Seaya Ventures e Delivery Hero.
Uber Eats, che ha come obiettivo l’espansione della consegna di generi alimentari, intanto ha tenuto colloqui con la seconda più grande catena del Regno Unito, Sainsbury. Questo mese l’operatore ha annunciato che stava collaborando con Deliveroo per consegnare la pizza calda nelle case di quattro città britanniche.