Huawei ha ufficialmente presentato il suo sistema operativo proprietario Hongmeng (o Harmony Os) destinato agli smartphone e a tutti i dispositivi connessi del vendor cinese. L’azienda cerca così di operare anche senza il supporto dei partner americani, che non possono più venderle tecnologie dopo il bando emesso da Donald Trump a maggio e che entrerà in vigore nei prossimi giorni. Ma il passaggio da Android di Google alla sua alternativa Made in China sarà molto graduale; l’Os Hongmeng sarà invece rapidamente implementato nei dispositivi Huawei per la Iot.
Secondo quanto ha affermato Richard Yu, capo della divisione consumer di Huawei, durante la Huawei Developer Conference a Dongguan, Hongmeng è già pronto per essere usato negli smartphone e, se necessario, il passaggio da Android a Hongmeng può avvenire subito. Il lancio avverrà prima in Cina, entro fine anno; da metà 2020 l’Os sarà disponibile sui device venduti su scala globale.
Huawei continuerà per il momento a usare Android per venire incontro alle esigenze dei suoi sviluppatori di app; gradualmente avverrà il passaggio all’Os proprietario. Il primo dispositivo di Huawei che avrà da subito Hongmeng è la smart tv Honor che sarà presentata domani, ha fatto sapere Yu. Nell’arco di tre anni, Hongmeng sarà usato in diversi altri dispositivi di Huawei.
“Harmony Os è completamente diverso da Android e da Apple iOs”, ha chiarito Yu. “Permette di sviluppare le app una volta sola e poi flessibilmente usarle in una serie di device diversi”.
Di Hongmeng si era iniziato a parlare diffusamente già dopo l’inserimento di Huawei nella lista nera del dipartimento del Commercio Usa che impedisce alle aziende statunitensi di vendere prodotti e servizi al colosso cinese. Google aveva immediatamente ottemperato al bando annunciando lo stop agli aggiornamenti di Android per i dispositivi Huawei. Trump ha concesso una proroga di tre mesi ma dal 20 agosto il bando sarà effettivo: i decreti attuativi sono già pronti.
Yu ha detto che ancora non è chiaro in quale misura, dopo il 20 agosto, Huawei potrà continuare a usare Android, ma i dispositivi già venduti con l’Os di Google non subiranno alcun impatto.
Il top manager ha ammesso che con i cambiamenti introdotti dalla trade war sarà difficile per Huawei diventare il maggior produttore di smartphone per volumi di vendita entro fine 2019, come precedentemente indicato. Per centrare questo obiettivo occorrerebbe vendere 300 milioni di device nell’arco dell’anno intero, ma non sarà possibile a causa delle restrizioni imposte dagli Stati Uniti, ha detto Yu.
Nei giorni scorsi il quotidiano cinese Economic Times aveva anticipato che Huawei stava testando l’Os proprietario Hongmeng su uno smartphone che potrebbe entrare in commercio entro la fine dell’anno collocato nella fascia medio-bassa del mercato, con un prezzo intorno ai 2mila yuan cinesi (circa 250 euro). I vertici della compagnia di Shenzhen hanno ribadito la preferenza per Android come sistema operativo per gli smartphone e hanno descritto Hongmeng come parte di una “strategia a lungo termine”.
Hongmeng, omec Android è un software open-source. L’intenzione di Huawei è creare un sistema operativo unico per ogni genere di device, compresi computer laptop, wearable, altoparlanti smart e sensori. Ciò è fondamentale per avere anche un vitale ecosistema di app, capaci di funzionare su tutti i dispositivi, in modo da trainare tutte le linee di business di Huawei e permettere all’azienda di controllare l’intera esperienza utente sia sull’hardware che sul software, sul modello di quanto fa Apple.