L’ultimo passo prima dell’inaugurazione ufficiale del sito è quello di tirare dentro quanti più commercianti locali possibile. E nelle ultime settimane è proprio quello che Amazon sta facendo in Israele. Il gigante dell’e-commerce ha appena aperto una pagina web in ebraico per reclutare aziende locali israeliane e convincerle a vendere sulla sua piattaforma. Dopodiché, entro poche settimane arriverà con tutta probabilità anche il sito ufficiale e l’apertura di un centro logistico per la vendita. Sinora se da Tel Aviv o da un’altra città israeliana si voleva acquistare tramite Amazon era necessario passare attraverso i siti internazionali.
Il punto centrale però è che Amazon e gli altri grandi siti di e-commerce sono diventati sempre più noti e popolari in Israele. Nello stato mediorientale il costo della vita è alta, gli stipendi anche e chi vuole comprare bene dai grandi siti internazionali non ha a disposizione una versione locale, almeno sinora. L’acquisto tramite la versione americana, britannica o tedesca del sito di Amazon per chi abita a Tel Aviv, ad esempio, comporta un sovrapprezzo di spedizione e tasse di almeno 70 euro, anche se gli acquisti al di sopra dei 450 euro sono esentati dai dazi doganali.
Da tempo i media israeliani diffondono notizie e indiscrezioni su una prossima apertura di Amazon nel Paese. Il primo passo ufficiale sarà creare un magazzino e un centro di logistica locale per la distribuzione dei beni. Il magazzino, sia per le normative locali che per il buon funzionamento del sito di Amazon in ciascun paese dove è presente, deve essere rifornito anche con beni di aziende locali. Amazon da tempo lascia spazio sul suo sito anche per un marketplace fatto di venditori professionisti che vendono dentro Amazon.com e distribuiscono i propri prodotti tramite la logistica di Amazon stessa o direttamente.
Amazon ha iniziato a contattare le aziende israeliane a maggio, invitandole ad aderire al suo programma di consegne locali, che consente alle aziende di utilizzare un account venditore Amazon.com per evadere gli ordini ai clienti in Israele e all’estero utilizzando l’inventario locale.
Alla Borsa di Tel Aviv le azioni delle società che controllano i centri commerciali israeliani sono scese dell’1% dopo che Amazon ha pubblicato la pagina in ebraico per reclutare venditori locali.
Nella pagina web ci sono anche testimonianze di dirigenti di aziende israeliane che già vendono su Amazon, che spiegano come la piattaforma abbia trasformato le loro attività e dato loro accesso a nuovi mercati. Amazon dice di lavorare con i rivenditori israeliani sia su come vendere a livello globale che locale.