MERCATI

Hong Kong, le proteste spaventano Alibaba: rinviata la quotazione

L’instabilità finanziaria e politica nell’ex colonia britannica ha messo in allarme il gigante dell’e-commerce, che ha deciso di posticipare l’Ipo prevista per fine mese. Se ne riparlerà (forse) a ottobre

Pubblicato il 22 Ago 2019

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Le proteste di piazza che si susseguono da settimane a Hong Kong iniziano ad avere le prime ripercussioni anche sul mondo finanziario dell’ex colonia britannica. A dimostrarlo c’è la decisione di Alibaba, che ha scelto di rimandare la quotazione secondaria sulla piazza asiatica, inizialmente prevista per fine mese, proprio a causa dell’instabilità politica e finanziaria dopo le manifestazioni pro democrazia che si susseguono da due mesi. Tumulti che hanno provocato anche violenze e scontri con le forze dell’ordine e l’arresto di circa 750 persone. Anche a causa di questi eventi il mercato finanziario di Hong Kong ha perso dall’inizio di luglio il 10% del proprio valore, toccando il livello minimo raggiunto negli ultimi sette mesi e bruciando una capitalizzazione di circa 600 miliardi di dollari.

Non è ancora ufficiale a quando lo sbarco sul mercato finanziario di Hong Kong del coloso dell’e-commerce sia stato rimandato, ma le indiscrezioni raccolte dalle agenzie di stampa parlano di ottobre. La quotazione fino a 15 miliardi di dollari in programma per Alibaba a Hong Kong potrebbe essere la più grande dell’anno nel suo genere – a livello globale – nel campo equity.

A decidere per il rinvio, secondo quanto ricostruito da Reuters, sarebbe stato il consiglio d’amministrazione della società che si era riunito la settimana scorsa per l’esame dell’ultima trimestrale. A moptivare la deicisione anche il fatto che la quotazione, secondo le fonti interpellate da Reuters, “avrebbe infastidito Pechino perché sarebbe stata un grande regalo a Hong Kong considerando ciò che sta succedendo in città”.

Già quotata a New York, grazie allo sbarco ad Hong Kong Alibaba potrebbe diversificare il proprio accesso al mercato dei capitali, mentre per il mercato finanziario locale, l’Hong Kong stock exchange, sarebbe un punto importante segnato nell’attrarre capitali dei giganti della tecnologia e dell’economia digitale, anche rispetto alle piazze limitrofe come Singapore e Shenzhen.

Il segnale arrivato da Alibaba però è il secondo campanello di allarme per la borsa di Hong Kong, dopo che poche settimane fa Anheuser-Busch InBev aveva sospeso la quotazione della propria controllata nell’Asia-Pacifico, per un’Ipo che nelle previsioni avrebbe potuto rastrellare quasi 10 miliardi di dollari.

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