Non offriranno il clima assolato tipico della California, ma per chi pensa che la Silicon Valley sia un po’ troppo affollata, le cittadelle dell’innovazione che stanno fiorendo nel resto degli Stati Uniti sono un’ottima alternativa all’ormai inflazionata San Jose. Si tratta di aree urbane scovate da Bloomberg, che analizzando i dati sull’occupazione forniti dal Bureau of Labor Statistics ha creato una mappa delle città in cui le carriere basate su un percorso di studi “Stem” (Science, Technology, Engineering and Mathematics) sono in forte crescita, oltre che meglio retribuite. Bloomberg le definisce “gemme nascoste”, trattandosi in genere di piccoli centri abitati in zone tradizionalmente lontane dai fulcri dell’economia statunitense.
In queste aree, circa una trentina, sia i salari sia i posti di lavoro in ambito tecnologico nel corso del 2018 sarebbero cresciuti a una velocità doppia rispetto alla media nazionale, che ha fatto registrare un incremento nel 2,1% a 84.880 dollari all’anno, con 9,09 milioni di occupati (+2,3%). Nell’area metropolitana a cavallo di Dover (New Hampshire) e Durham (Maine), dove l’anno scorso lo stipendio medio era di 93 mila dollari all’anno, l’occupazione per chi ha competenze Stem è cresciuta del 30%. A Danbury, nel Connecticut, come a Lake Charles, nella Louisiana e a Bend-Redmond, nell’Oregon, la situazione è simile e si contano oggi più di 4 mila addetti. Ma l’aumento medio di remunerazione più consistente si è verificato a Midland, nel Michigan, dove la paga è cresciuta addirittura del 29,7%. Una performance seguita a ruota da quelle di Victoria, in Texas (16,8%) e Redding, in California (12,1%).