Facebook non dovrà limitare la raccolta dati in Germania. Lo ha deciso oggi un Tribunale tedesco ribaltando dunque la decisione presa qualche mese fa dal Federal Cartel Office, l’Antitrust della Germania. “La sospensione dell’ordine significa che Facebook non deve attuare la decisione dell’Ufficio federale per il momento”, ha dichiarato il tribunale regionale superiore di Duesseldorf nella sentenza. Ma bisognerà comunque aspettare la decisione finale, alias l’appello, per capire come si concluderà la vicenda.
In dettaglio, lo scorso febbraio l’Antitrust tedesco (Bundeskartellamt) ha imposto a Facebook severe restrizioni sulle pratiche con cui raccoglie e elabora i dati dei suoi utenti vietando di combinare i dati estratti da fonti diverse. Per il Bundeskartellamt, la vastità della raccolta da più fonti, la fusione di questi dati di provenienza diversa nel profilo utente e il loro sfruttamento rappresenta da parte di Facebook un abuso di posizione dominante, si legge sul sito dell’ente che vigila in Germania sulla concorrenza. I termini d’uso di Facebook e il modo in cui raccoglie e usa i dati sono anche una violazione delle norme europee sulla privacy (Gdpr), scrive in una nota il Bundeskartellamt.
Il Bundeskartellamt aveva deciso che i servizi del gruppo Facebook, ovvero WhatsApp e Instagram, possono continuare a raccogliere i dati, ma per assegnare tali dati all’account Facebook di un utente occorrerà ottenere il consenso informato dell’utente stesso. Senza il consenso, i dati devono restare confinati al servizio che li ha raccolti e non possono essere elaborati insieme a quelli raccolti dal sito Facebook. Allo stesso modo i dati raccolti dalla navigazione su siti terzi – quando, per esempio, l’utente clicca il bottone Mi piace o condivide sulla sua bacheca, ma anche quando questi siti usano il prodotto Facebook Analytics – non si potranno fondere nei dati riferiti all’account utente di Facebook senza consenso.
L’azienda di Menlo Park ha immediatamente proceduto con la richiesta di appello e ha dichiarato che “dissente dalle conclusioni” dell’agenzia federale, che non ha tenuto conto, secondo il social americano, dell’agguerrita concorrenza che Facebook ha di fronte in Germania. Inoltre, il Bundeskartellamt “mal interpreta la nostra compliance col Gdpr e mette a repentaglio il meccanismo che la legge europea fornire per assicurare standard omogenei per la protezione dei dati in Ue”.