L’Emilia Romagna compie un altro passo nel progetto di affermarsi come “data-valley” nazionale, e stringe un accordo con il Giappone – nello specifico con la prefettura di Ibaraki e con l’ateneo di Tsukuba – aggiungendo così il Paese del sol levante alla propria rete internazionale.
La partnership con l’Università di Tsukuba è particolarmente significativa perché l’ateneo giapponese è al centro di un distretto che conta su 60 istituti di ricerca e 3mila studenti e ricercatori da 90 Paesi. Grazie a questa partnership verranno promossi progetti comuni nel campo dei big data e dell’intelligenza artificiale in settori strategici come mobilità, salute e servizi per i cittadini, automazione e digitalizzazione industriale, sviluppo sostenibile, energie rinnovabili, economia circolare, scienze della vita, sviluppando attività di ricerca nei luoghi delle olimpiadi 2020.
La partnership è tra i risultati della missione in Giappone di Patrizio Bianchi, assessore al Coordinamento delle politiche europee, università e ricerca, che si è da poco concluso.
“Una collaborazione, quella con la prefettura di Ibaraki e l’Università di Tsukuba – sottolinea l’assessore – in grado di sviluppare nuove aree di ricerca, master e dottorati congiunti, oltre a progetti per imprese interessate a sviluppare relazioni in ambito internazionale e in grado di coinvolgere diversi attori del sistema Italia. Un percorso avviato che consentirà alla nostra Regione e all’Italia di giocare un ruolo sempre più importante a livello internazionale. Grazie anche alle ultime importanti acquisizioni, dal supercomputer Leonardo al Data center del Centro Meteo Europeo, Bologna e l’Emilia-Romagna sono sempre più punto di riferimento a livello nazionale ed europeo nel settore del calcolo ad alte prestazioni e snodo internazionale del sistema della conoscenza”.