REGOLE DI NUOVA GENERAZIONE

L’Aquila, prove generali di e-Agenda

A tre anni dal sisma che ha colpito il capoluogo abruzzese, lo sviluppo di una rete in fibra ottica è condizione essenziale per la realizzazione del modello di smart city illustrato nel Rapporto “Abruzzo verso il 2030″

Pubblicato il 02 Apr 2012

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L’Agenda Digitale Europea analizza le prospettive di sviluppo ed il ruolo chiave delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nel raggiungimento di elevati livelli di occupazione, produttività, coesione sociale e sostenibilità ambientale. La realizzazione di reti in fibra ottica assume particolare rilievo per le esternalità positive su molteplici attività economiche tra cui gli investimenti privati all’interno dei distretti industriali, la creazione di attività imprenditoriali ad elevato contenuto tecnologico, l’apprezzamento del valore degli immobili e la fornitura online di servizi pubblici a cittadini e imprese.

Nell’Ue già numerosi i progetti nel settore della banda larga promossi a livello municipale dai governi locali anche grazie all’emanazione della Comunicazione sull’applicazione delle norme in materia di aiuti di stato (2009/C235/04) integrata dall’elenco delle decisioni della Commissione sulla compatibilità delle iniziative pubbliche nel settore con la legislazione sulla concorrenza. Infine, il richiamo ai criteri di Altmark ed al principio del Servizio di Interesse Economico Generale (si veda la decisione C53/2006 Citynet Amsterdam) e l’emanzione della Comunicazione sulla banda larga in Europa (COM(2010)472) hanno facilitato le iniziative di partnership pubblico-private in tutti i paesi dell’Unione.

In Italia alcuni enti locali (Provincia di Siena, Regione Lombardia, Provincia Autonoma di Trento hanno avviato progetti per lo sviluppo delle reti di nuova generazione per ridurre il divario digitale, attrarre investimenti all’interno dei distretti industriali, sostenere l’occupazione, favorire l’erogazione di nuovi servizi di e-government, e-health ed e-education e riducendo i costi di gestione di quelli tradizionalmente offerti in modalità offline. In questa prospettiva è opportuno riflettere sulle esternalità positive di un’infrastruttura di comunicazione a banda ultra larga sul processo di ricostruzione della città dell’Aquila.

A tre anni dal sisma che ha duramente colpito il capoluogo abruzzese, lo sviluppo di una rete in fibra ottica è condizione essenziale per la realizzazione del modello di smart city illustrato nel Rapporto “Abruzzo verso il 2030: sulle ali dell’Aquila” redatto dall’Ocse e dall’Università di Groningen; discusso lo scorso 17 marzo presso i Laboratori dell’Infn del Gran Sasso alla presenza del Presidente del Consiglio Monti, del Ministro dell’Interno Cancellieri e dei Ministri Barca (Ministro per la Coesione Territoriale, delegato del Governo alla ricostruzione dell’Aquila) e Profumo (Ministro del’Istruzione, Università e Ricerca) che hanno moderato il dibattito e annunciato la costituzione del Gran Sasso Science Institute.

L’apertura dei cantieri per la ricostruzione degli edifici pubblici e privati nonché i lavori di ripristino delle reti idriche ed elettriche nel centro storico e in periferia creano condizioni non replicabili (economie di scala e di scopo) che rendono opportuna una tempestiva iniziativa degli enti locali in partnership con aziende leader del settore per dotare la città di una infrastruttura determinante per il potenziamento dei distretti industriali (farmaceutico e tecnologico), l’incentivazione di spin-off promossi dall’Università dell’Aquila, la riduzione dei costi di gestione dei servizi pubblici e delle attività delle piccole e medie imprese (logistica), l’implementazione di politiche di valorizzazione del patrimonio artistico, culturale ed immobiliare. La disponibilità di una banda ultra larga faciliterebbe, in sostanza, un processo di ri-aggregazione sociale in risposta al fenomeno di dispersione dei cittadini aquilani su un territorio urbanizzato molto più vasto rispetto alla condizione pre-sisma.

* Eindhoven University of Technology

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