“Come ci dimostrano alcuni recenti esempi, eventi inattesi come condizioni meteo proibitive, errori umani o catastrofi naturali possono mettere rapidamente in ginocchio le comunicazioni, sia voce che dati, rendendo impossibile la continuità in campo lavorativo e la gestione dei soccorsi in ambito di protezione civile. Questo può bastare per causare danni rilevanti a livello umano, societario, finanziario, legale. L’unica risposta possibile, che garantisca sicurezza e continuità operativa, sono le reti satellitari: un sistema di comunicazione basato su reti resilienti, efficienti, affidabili, non infrastrutturate sul territorio ma completamente indipendenti dai network terrestri ed adatte a superarne i limiti”. Lo dice in un’intervista a CorCom Ruggero Pietroforte, Executive Vice President di Intermatica, società di tlc e servizi telefonici specializzata in soluzioni integrate e globali per la telefonia fissa e mobile e satellitare.
Pietroforte, perché la business continuity nelle comunicazioni è così importante?
Nell’epoca della digitalizzazione e dell’informazione in real time, la sfida per le aziende è duplice: da un lato garantire sempre ai propri clienti un servizio eccellente e continuo e, dall’altro, farlo nel minor tempo possibile. Parte della business continuity è data dalla sicurezza delle telecomunicazioni che, in caso di emergenza, sono indubbiamente classificabili tra le risorse più importanti per consentire il superamento delle criticità e gestire la logistica degli interventi in loco. Cresce la consapevolezza della necessità di integrare quindi le telecomunicazioni all’interno del piano di business continuity: se questa sensibilità è maggiormente diffusa nelle grandi aziende che operano anche in contesti di digital divide o in zone di rischio, la prevenzione invece risulta ancora percepita come un’azione ad elevato grado di complessità.
A questo proposito il vostro slogan è “Don’t think, do”: cosa significa?
La business bontinuity è uno strumento imprescindibile di cui dotarsi soprattutto nel panorama delle soluzioni di prevenzione. In pochi effettivamente implementano tali soluzioni mettendosi nelle condizioni di continuare ad erogare i propri servizi e di comunicare in totale sicurezza a prescindere dai problemi per l’infrastruttura, il personale o le sedi. È necessario farsi trovare pronti nei momenti critici, momenti in cui bisogna agire senza pensare, e allora è più che fondamentale che lo stretto rapporto tra emergenza e comunicazione sia integrato e sinergico.
Come si fa tecnicamente a “comunicare bene” in uno scenario di crisis management?
Comunicare bene significa evitare danni e disorganizzazione. Chi si occupa di crisis management sa infatti che, durante una crisi di qualsiasi tipo, c’è un’escalation ben precisa di stati d’animo e reazioni emotive. Nulla più della possibilità di poter comunicare, e di farlo in modo efficace e puntuale, è funzionale a risolvere una crisi o a mitigarne le conseguenze. Per riuscirci è fondamentale dotare il personale, le sedi operative e i presidi per il coordinamento e controllo di strumenti di reperibilità continua ed effettuare attività di formazione specifica.
Qual è il ruolo di Intermatica in questo contesto?
La nostra mission è quella di sensibilizzare i top manager e i relativi livelli decisionali sull’importanza dei sistemi di back-up per le comunicazioni voce e dati. Negli anni siamo entrati in contatto con realtà dell’Energy, dell’Oil & Gas, del Government, di Protezione Civile, Ong, oltre che organizzazioni ospedaliere e di Pubblica amministrazione, tutte accomunate dalle medesime esigenze di continuità delle comunicazioni. Una volta recepite le necessità di ognuno, abbiamo sviluppato una gamma di soluzioni per rendere il personale sempre operativo e i siti sensibili “always on”.
Quali sono le soluzioni che riscuotono più successo?
La più immediata ed efficace sono gli handset satellitari, piccoli telefoni portatili con batterie di lunga durata ed estrema facilità di utilizzo. Guardando però al portfolio di soluzioni satellitari già esistenti ci siamo resi conto dell’assenza di un sistema che presentasse basso investimento per l’azienda, assoluta facilità di installazione, basso impatto operativo e ridondanza energetica senza necessità di intervento umano. Siamo quindi riusciti, con il nostro reparto R&D, a progettare e sviluppare interamente in Italia un terminale satellitare per uso fisso, il Geosat, che certificato per operare su rete Thuraya, nostro Partner da più di 20 anni e con cui abbiamo interconnessione diretta.
Quali sono le caratteristiche di Geosat?
E’ un terminale piccolo, leggero, di facile installazione, dotato di antenna esterna integrata con l’engine satellitare per evitare l’utilizzo di cavi radiofrequenza e con un modulo di interfaccia a normali telefoni analogici o Pbx. Concepito per essere utilizzato da personale non esperto, Geosat garantisce sempre una comunicazione voce affidabile e disponibile, anche in caso di indisponibilità dei servizi tradizionali. Una soluzione che oggi viene impiegata in circa 5mila siti in aree remote quali dighe, impianti di produzione e trasformazione elettrica, siti sensibili, e rifugi alpini. Soluzioni utilizzate anche in aree urbane quali sedi e rappresentanze con ruolo strategico e centrali per la gestione rischi, come back-up per ovviare alla saturazione delle linee telefoniche.
Questo per i servizi voce, che cosa prevedete per i dati?
Anche in questo caso, oltre all’offerta di servizi broadband satellitare Vsat per impiego in siti fissi, abbiamo sviluppato una nostra soluzione portatile sempre su rete Thuraya. Always On è una soluzione unica sul mercato che permette di attivare un’area Wi-Fi in un paio di minuti: il grande vantaggio è che non richiede l’impiego di personale specializzato ed è completamente automatica.
Quale sarà l’evoluzione di queste tecnologie?
In futuro si può prevedere un upgrade dei sistemi di sicurezza a presidio delle telecomunicazioni per la Business Continuity, con la nostra prossima offerta di broadband satellitare Oneweb, compatibile con le richieste del 5G. Un nuovo servizio che rivoluziona l’attuale scenario satellitare, con una rete composta da centinaia di satelliti a bassa orbita, con un’ampia disponibilità di banda, latenza ridotta e costi accessibili. A ciò si aggiunge estrema semplicità di utilizzo grazie anche all’impiego di antenne piatte, di nuova generazione, costruite in metamateriali.