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Tim, il presidente Conti verso l’uscita. Interim a Gubitosi

E’ quanto rivelato dal quotidiano Repubblica. Secondo indiscrezioni in ballo una più ampia riforma della governance e un’accelerazione della conversione delle azioni risparmio

Pubblicato il 12 Set 2019

tim

Tim “perde” il presidente. Fulvio Conti sarebbe in uscita dal gruppo telefonico controllato dal fondo  d’investimento americano Elliott e Cassa Depositi e Prestiti. Le deleghe andrebbero ad interim all’amministratore delegato Luigi Gubitosi. Lo scrive Repubblica, secondo cui sono partite le convocazioni per il primo consiglio di amministrazione dopo la pausa estiva.

Al centro della riunione ci sarebbe il tema della governance, proprio con Conti che, approdato alla presidenza un anno e mezzo fa, sarebbe pronto a rimettere le deleghe. Deleghe che il cda affiderebbe dunque a Gubitosi.

Non sarebbe infatti ancora stato individuato un sostituto, scelta su cui Cdp avrebbe voce in capitolo: La Cassa è salita a marzo al 9,9% del capitale superando Elliott (al 9,8%) e diventando il secondo azionista dopo Vivendi (che però non ha espresso il consiglio).

Cdp, dopo il cambio di composizione della maggioranza di governo e l’avvio del progetto dell’integrazione fra la rete di Tim e di Open Fiber non avrebbe ancora deciso se e come prendere parte nella nuova governance della società.

Un ridisegno che vista la riapertura del dialogo dopo l’ultima assemblea fra i tre principali soci potrebbe dare luogo a un atto condiviso.

Oltre alla riforma della governance, il ritrovato dialogo fra i tre principali soci di Telecom, potrebbe sfociare in una riforma della governance, che potrebbe rivedere i pesi in cda a partire dalla stessa Vivendi.

E, secondo quanto scrive Repubblica, la media company francese potrebbe dare anche il suo benestare a un’operazione già bocciata dal socio 4 anni fa, ma tornata in auge negli ultimi mesi: ossia la conversione delle azioni risparmio.

In una lettera al governo e agli azionisti Asati ribadisce la necessità di una nuova e più efficacia governance di Tim imperniata su Cassa Depositi e Prestiti “mediante il ricorso al sistema della cooptazione, così da inserire nel cda nuovi consiglieri di espressione Cdp”.

“Una nuova e più efficace governance – spiegano i piccoli azionisti di Tim – per promuovere una rete unica e neutrale, attraverso la convergenza della rete di Tim con quella di Open Fiber, in modo da garantire una piena parità di accesso a tutti gli operatori, evitare diseconomie, abilitare i nuovi servizi della comunicazione globale, consentendo al nostro Paese di eliminare quel divario digitale ultrabroadband con altri partners europei che stanno avanzando in maniera più decisa nella prospettiva dell’Agenda Digitale e della Gigabit Society”.

In serata la nota di Fulvio Conti. “Ho sempre interpretato il mio ruolo di Presidente come servizio all’azienda – dice Conti –  Con questo spirito e alla luce del rinnovato clima di fiducia e collaborazione all’interno del Consiglio e tra gli azionisti, che sono convinto sia anche frutto del lavoro comune e del mio personale impegno, sto valutando l’opzione di fare un passo indietro laddove questo possa contribuire a un ulteriore miglioramento dell’equilibrio all’interno del Board e dei rapporti tra gli azionisti”.

“Per un ordinato svolgimento delle attività societarie, e nel doveroso rispetto delle prerogative e delle responsabilità di ciascuno, le determinazioni rispetto a questo tema debbono essere, e se del caso saranno, discusse e assunte nelle sedi preposte e nei tempi idonei”, conclude.

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