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5G, i costi dello spettro un freno al roll out delle reti. Gsma: “A rischio la digital economy”

Già con il 3G e il 4G i prezzi elevati e i ritardi nelle assegnazioni delle licenze hanno impattato negativamente su qualità e copertura di rete. Il monito dell’Associazione: “Errore da non ripetere”

Pubblicato il 13 Set 2019

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Le frequenze mobili costano troppo e ciò ha un impatto negativo sul rollout delle nuove reti e alimenta il digital divide. Lo sostiene un nuovo studio (The impact of spectrum prices on consumers) presentato dalla Gsma nell’ambito di Itu Telecom world 2019. Il report afferma che i paesi con politiche non efficaci sullo spettro – ritardi nell’assegnazione delle frequenze e/o prezzi dello spettro esorbitanti – lasciano milioni di persone fuori dall’accesso ai servizi di banda larga mobile o con esperienze di connettività mobile di bassa qualità.

Basta considerare le aste dello spettro delle “mucche da mungere”, ha ammonito Brett Tarnutzer, Head of spectrum, Gsma. “I governi che fissano i prezzi dello spettro puntando solo a ottenere il massimo dei ricavi devono rendersi conto che ciò ha ripercussioni negative sui cittadini e sullo sviluppo dei servizi mobili. Abbiamo portato alla luce le prove chiare che limitare la capacità degli operatori di invesitire nelle reti mobili va a detrimento di milioni di consumatori“.

Lo studio della Gsma, che rappresenta gli interessi di 800 operatori di rete mobile in tutto il mondo, ha analizzato dati del periodo 2010-2017 relative alle implementazioni 3G e 4G sia nei paesi industrializzati che in quelli emergenti. Nei paesi avanzati, i costi elevati delle frequenze hanno avuto un ruolo significativo nel rallentare l’implementazione delle reti 4G e hanno abbassato la qualità di tali reti. Nei paesi in via di sviluppo, i prezzi dello spettro sono stati in media tre volte superiori a quelli dei paesi industrializzati in rapporto ai ricavi attesi; anche in questo caso ciò ha determinato, dice la Gsma, un rallentamento nel rollout delle reti 3G e 4G e una riduzione della qualità della rete in generale. Nei paesi con i prezzi più alti per lo spettro in media gli operatori di rete mobile 4G avrebbero potuto coprire il 7,5% della popolazione in più se i prezzi fossero stati meno alti.

Lo studio collega anche le tempistiche per l’assegnazione dello spettro con la copertura della popolazione. Per esempio, se un operatore di rete 4G avesse potuto disporre delle frequenze con due anni di anticipo oggi la copertura mobile sarebbe dell’11-16% maggiore. Significativo anche l’impatto sulla qualità della rete prodotto dalla quantità di spettro licenziato agli operatori: nel periodo 2010-2017 ulteriori 20 MHz di spettro 4G avrebbero accresciuto le velocità di download medie di 1- 2,5 Mbps.

L’esito di questa analisi fornisce indicazioni importanti ai governi e ai regolatori, soprattutto se vogliono che le prossime implementazioni 4G e 5G abilitino una vera crescita economica e sviluppo sostenibile, afferma la Gsma. Per Brett Tarnutzer “Se non ribaltiamo l’allarmante trend delle aste super-costose, le conseguenze per i consumatori e lo sviluppo della digital economy saranno nefaste”.

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