Tim si conferma per il sedicesimo anno consecutivo nel Dow Jones Sustainability Index Europe (Djsi Europe). Si tratta di un riconoscimento – si legge in una nota dell’azienda – che conferma l’impegno del gruppo nell’integrazione della sostenibilità all’interno della strategia aziendale. La presenza di Tim negli Indici di Sostenibilità Dow Jones si affianca alla partecipazione del gruppo in altri importanti indici mondiali di sostenibilità e sistemi di valutazione, come la serie di indici Ftse4Good e Euronext Vigeo Eiris.
La revisione annuale per l’ammissione agli Indici di Sostenibilità del Dow Jones avviene a seguito di un rigoroso processo di valutazione dell’azienda svolto da agenzie di rating specializzate che, sulla base di oltre cento domande, ne analizzano la performance finanziaria e non, sulla base di criteri di natura generale e settoriale, che considerano tra gli altri le relazioni con i clienti e le persone del gruppo, l’innovazione e la ricerca, la gestione dei rischi, le strategie relative ai cambiamenti climatici, la catena di fornitura e l’analisi degli impatti socio-ambientali del business.
La presenza di un’azienda negli indici di sostenibilità è un elemento di crescente interesse nella valutazione degli investitori che, con sempre maggiore frequenza, prendono in considerazione anche parametri non finanziari nelle loro scelte di portafoglio, ritenendo le aziende sostenibili meno rischiose nel medio-lungo termine rispetto ad aziende che non soddisfano requisiti di natura ambientale, sociale e di governance.
Inoltre per il secondo anno consecutivo, Tim si conferma tra le prime 10 aziende del Refinitiv Diversity and Inclusion Index, incrementando il punteggio ottenuto nel 2018 e confermandosi quale prima azienda italiana e prima telco al mondo nel gruppo delle prime 25 imprese internazionali che si sono distinte per le politiche di inclusione e promozione della diversity.
Ogni anno, Refinitiv valuta l’operato di oltre 7.000 società mondiali in termini di diversità e inclusione, analizzando dati sulle attività di sostenibilità ambientale, sociale e governance, analizzando dati disponibili da fonti pubbliche quali bilanci di sostenibilità, relazioni finanziarie, siti web aziendali, notizie stampa. Nasce così una classifica di 100 società quotate che rispettano parametri di Diversity, Inclusion, People Development e Controversies.
Le aziende che ottengono una votazione positiva in tutti e quattro gli ambiti ricevono un punteggio complessivo, calcolato come media dei punteggi nelle diverse aree. L’indice viene rivisto con cadenza trimestrale, utilizzando i dati più recenti dal database di Refinitiv.
“Questo risultato premia il nostro impegno quotidiano per attuare in concreto una visione sostenibile e di lungo periodo dell’azienda, garantendo pari opportunità e il pieno rispetto della diversity tra tutte le oltre 50mila persone del Gruppo TIM”, ha dichiarato Luigi Gubitosi, Amministratore Delegato di Tim – Siamo fortemente convinti che un ambiente inclusivo in cui ognuno possa esprimere al meglio le proprie potenzialità e particolarità sia alla base della crescita aziendale e, proprio per questo, queste tematiche sono centrali nelle strategie dell’azienda”.
Nel quadro delle iniziative che hanno permesso a Tim di raggiungere questo importante traguardo, si evidenzia che, a partire dal 19 settembre, prenderà il via il “Tim Inclusion Time”, un calendario di incontri e iniziative incentrate sull’inclusione, che prende vita dalle proposte degli stessi dipendenti.