“Vogliamo accendere un faro sulle Tech Companies, uno dei comparti oggi più dinamici e imprenditorialmente interessanti, oltre che strategici per il futuro del nostro Paese. Si tratta di aziende che portano l’innovazione nelle nostre vite passando attraverso le imprese, le banche, le assicurazioni, ma anche le pubbliche amministrazioni, che hanno quantomai bisogno di essere trasformate con il digitale”. Lo dice in un’intervista a CorCom Andrea Rangone, Ceo di Digital360, presentando “Tech Companies Lab”, il summit organizzato da Digital360 e dedicato alle aziende tecnologiche innovative in programma a Milano il 29 ottobre. Durante la giornata Rangone modererà la tavola rotonda “Finanziare la crescita delle Tech Company: quali concreti canali in Italia?”, che coinvolgerà alcuni dei protagonisti del settore.
Rangone, come nasce l’idea di quest’incontro?
Il comparto delle tech company è uno di quelli più vivaci e con più fermento imprenditoriale in Italia: cresce a un ritmo importante, soprattutto negli ambiti più innovativi, come cloud, data analytics, IoT, industria 4.0, intelligenza artificiale, crm, cybersecurity, dove la progressione è a doppia cifra. Tante imprese stanno crescendo organicamente ancora più della media del mercato, grazie a ottimi imprenditori. In più è un comparto ancora molto frammentato, con tanti player di piccole dimensioni, e soltanto adesso sta iniziando un processo di aggregazione: chi ha maggiore solidità e visione strategica inizia ad accelerare e crescere anche tramite M&A.
Partendo da queste basi, come si possono aiutare queste realtà a crescere?
E’ importante che gli imprenditori siano al corrente di tutti gli strumenti a loro disposizione per finanziare la crescita, che sia organica o che avvenga attraverso progetti di M&A. Anche perché oggi in Italia ci sono molte opportunità, più che in passato, ed è bene che le tech company abbiano ben chiaro il contesto in cui operano. Spesso c’è una barriera di consapevolezza.
Quali sono le principali opportunità da cui partire?
Inizierei da quelle legate alla quotazione sull’Aim, visto che nasce proprio come un acceleratore di crescita per le Piccole e medie imprese, ma anche – perché no – dal valutare una eventuale quotazione sul mercato telematico azionario, l’Mta. Un’altra possibilità concreta è quella dei private equity, che sono sempre più interessati a finanziare processi di M&A nel comparto tech. Ma citerei anche altre forme di finanziamento come i Club Deal, che consentono di raccogliere un numero limitato di investitori che accompagnano la crescita. Poi non si può dimenticare la possibilità di ricorrere al debito, con una serie di opportunità intelligenti e a costo ragionevole, come Minibond ed Equity Debt. Infine, per chi è nato da poco e opera in un settore particolarmente innovativo, ci sono i venture capital, che in Italia stanno vivendo una importante fase di crescita.