Ha superato gli esami il prototipo del supercomputer europeo capace di fare un miliardo di miliardi di calcoli al secondo. Costruito nell’ambito del progetto europeo ExaNeSt (European Exascale System Interconnect and Storage), finanziato nell’ambito del programma quadro per la ricerca Horizon 2020, ha coinvolto negli ultimi tre anni un consorzio di 12 partner di sette Paesi europei.
L’Italia vi partecipa con Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). Si tratta di veri e propri ‘laboratori numerici’, oggi più che mai necessari per supportare la rivoluzione digitale associata all’enorme espansione dei volumi di dati (big data). Oltre ad essere tutto made in Europe, il supercomputer consuma da tre a dieci volte meno dell’energia richiesta dalle piattaforme di calcolo oggi operative.
Un risultato ottenuto grazie a un innovativo sistema di raffreddamento a liquido. “Superando molte difficoltà, dovute alla complessità del lavoro di sviluppo sia dell’hardware che del software, abbiamo realizzato un prototipo di macchina funzionante e utilizzabile per produrre risultati scientifici: un risultato davvero importante e unico in Europa”, sottolinea Giuliano Taffoni, coordinatore per Inaf di ExaNeSt. ExaNeSt ha inoltre contribuito a realizzare una nuova generazione di supercomputer europei e formato numerosi giovani ingegneri, contribuendo a colmare il grande divario di competenze tra mondo accademico e industriale.