Il modello di business della ricerca e del social media è quello della pubblicità. E i due più grandi attori del settore, Facebook e Google, lo dominano per volumi e valore. La conseguenza è che le altre aziende specializzate nell’ad tech si stanno fondendo per cercare di acquistare una massa critica che consenta loro di competere con i due big del settore.
Per questo l’annuncio della fusione di Taboola e Outbrain è rilevante sia come segnale di mercato che per il numero di persone che riuscirà a raggiungere: due miliardi al mese.
L’attività di Taboola e Outbrain è quella di fornire ai siti web dei box con le raccomandazioni di contenuti degli inserzionisti. Il tipo di mercato è quello di pubblicità con titoli come “8 celebrity che hanno malattie molto gravi” oppure “Ho assaggiato HelloFresh. Ecco perché non lo lascerò mai più”. Ma è compreso anche un tipo di prodotti pubblicitari più tradizionali.
La quota di due miliardi di consumatori raggiungibili dalla coppia di aziende una volta fuse va messa in prospettiva. Facebook afferma di avere 2,41 miliardi di utenti attivi al mese (dati rilevati a giugno) mentre secondo Google il suo Display Network raggiunge il 90% delle persone connesse a Internet.
Il fondatore e Ceo di Taboola, Adam Singolda, ha dichiarato che questo accordo “mira a dare più scelte ragionevoli” agli inserzionisti al di fuori del “walled garden di Facebook e Google”.
Le dichiarazioni di Singolda ricordano la campagna di The Trade Desk, che ha suggerito che i big come Google e Facebook stanno rendendo molto più difficile l’esistenza di una Internet aperta a tutti. Sebbene Facebook e Google controllino la maggior parte del mercato pubblicitario digitale globale, con Amazon che sta recuperando terreno, altri attori minori come Snap e Twitter si stanno guadagnando delle quote di mercato.
La fusione delle due aziende creerà una nuova società che si chiama Taboola e il cui Ceo sarà Singolda, mentre gli azionisti di Outbrain avranno il 30% delle azioni risultanti dalla fusione e 250 milioni di dollari in contanti.