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Garante Privacy, riparte la corsa alle candidature

Pubblicati gli avvisi per la riapertura dei termini decisi da Camera e Senato. Nuovi nomi in arrivo oltre ai 357 già raccolti con il “round” di aprile. L’attuale collegio resta valido fino a fine anno

Pubblicato il 08 Ott 2019

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Si sono riaperte le candidature per il Garante Privacy. Lo comunica l’authority per la protezione dei dati personali al termine di una lunga serie di stop-and-go. Pubblicati sul sito dell’autorità gli avvisi per proporre la candidatura “come componente del Collegio ai fini della elezione da parte del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati”.

La riapertura dei termini, spiegano Camera e Senato, arrivano “a seguito della conversione in legge del decreto-legge 7 agosto 2019, n. 75” che prevedeva misure urgenti per assicurare “la continuità delle funzioni del Garante per la protezione dei dati personali”.

E’ dunque destinata ad allungarsi la “lista” dei candidati, che con la prima “tornata” di aprile scorso arrivava a quota 357 nomi. Le modalità di presentazione (candidature e documenti da allegare) rimangono le stesse.

Gli interessati che non abbiano già provveduto entro il termine del 19 maggio 2019 potranno inviare la propria candidatura, a pena di irricevibilità, a partire dal 14 ottobre 2019 e fino alle ore 24 del 26 ottobre 2019 esclusivamente tramite posta elettronica certificata al seguente indirizzo: garanteprivacy@pec.senato.it.

I Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati hanno disposto la riapertura dei termini dopo l’approvazione del decreto-legge che ha prorogato l’attuale collegio fino alla fine dell’anno e non più entro 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto (quindi il 7 ottobre).

Il Collegio del Garante è costituito da quattro componenti: due vengono eletti dal Senato e due dalla Camera. Il presidente viene nominato con decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Presidente del Consiglio, d’intesa con il ministro dello Sviluppo Economico, previo parere favorevole delle Commissioni parlamentari competenti.

Le candidature, si legge sul sito Agcom, “possono essere avanzate da persone che assicurino indipendenza e che risultino di comprovata esperienza nel settore della protezione dei dati personali, con particolare riferimento alle discipline giuridiche o dell’informatica”.

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