Ancora disagi al sistema informatico di Poste che dopo i precedenti di marzo e giugno scorso è andato in tilt provocando il blocco di molti servizi e in particolare il pagamento delle pensioni Inpdap. "Per l’ennesima volta tutti gli uffici postali d’Italia sono in tilt per il blocco del sistema operativo informatico". La denuncia è di Mario Petitto, Segretario Generale Cisl-Poste. "Oggi- continua Petitto – gli uffici postali sono pieni di pensionati Inpdap che non riescono a riscuotere la pensione e di cittadini che non riescono ad effettuare alcuna operazione finanziaria agli sportelli. Come sempre in queste occasioni la tensione negli uffici postali è alta ed a farne le spese sono gli incolpevoli lavoratori che non riescono a far fronte alle proteste dei cittadini. Ormai le nostre denunce si sprecano ed il silenzio perdurante del management di Poste diventa sospetto".
"Ci appelliamo pubblicamente al Ministro Vigilante se non ritiene di fare luce sui perenni disservizi di una Azienda pubblica che eroga servizi pubblici e ci chiediamo come mai la magistratura non sia ancora intervenuta a cercare di capire dove siano le eventuali responsabilità della continua interruzione di pubblico servizio – prosegue il sindacalista – Chiediamo inoltre ai Rappresentanti dei Consumatori – conclude Petitto – di tutelare i diritti degli utenti postali così come noi ci sforziamo di tutelare i diritti dei lavoratori".
Da questa mattina gli uffici postali hanno i computer in tilt, "una situazione di disagio per migliaia di utenti". L’Adoc ha immediatamente chiesto al Governo di prorogare almeno a domani la scadenza dei pagamenti fissati per oggi e chiede a Poste Italiane di attivare la procedura di conciliazione bilaterale secondo il protocollo esistente. "Abbiamo chiesto al Governo di prorogare la scadenza, almeno fino a domani, dei pagamenti previsti per oggi – dice Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc – dato che il tilt informatico di queste ore sta causando una grave situazione di disagio per migliaia di utenti. Chiediamo inoltre a Poste di attivare la procedura di conciliazione bilaterale, come avvenuto lo scorso giugno in occasione del precedente tilt informatico, che preveda il risarcimento dei danni subiti e il ristoro".
Slc Cgil: "Su 14mila uffici postali soltanto 5mila tornati a regime"
"Quanto avvenuto lo scorso anno con il blocco totale dell’Sdp, il sistema informatico di Poste Italiane, è accaduto nuovamente oggi, giornata cruciale per i pagamenti in scadenza. Su 14.000 uffici, al momento, soltanto 5.000 sono riusciti a chiudere le contabilità", dice il segretario generale della Slc Cgil Emilio Miceli.
"Ci sembra scandaloso che continuino a verificarsi episodi simili, dal momento che il sistema operativo è costato milioni di euro. – dice Miceli – Ed è altrettanto grave che l’azienda non si sia dotata di un piano alternativo, d’emergenza, come più volte richiesto e non si sia attivata per informare adeguatamente l’utenza. Il risultato è che i lavoratori continuano a subire, per incapacità gestionale e per scelte sbagliate, la rabbia degli utenti, vittime a loro volta".
"Altri episodi si sono verificati nei mesi scorsi – chiude – Riteniamo a questo punto che la misura sia colma e che Poste Italiane debba urgentemente porre rimedio alla situazione.
Bisogna tutelare ora le lavoratrici e i lavoratori, affinché le scelte sbagliate non ricadano integralmente sulle loro spalle: inoltre devono essere riconosciuti loro tutti i diritti contrattuali relativi al prolungamento dell’orario di lavoro, perché non sono ostaggio dell’azienda".