IL REPORT ASSINTEL

L’Ict italiano a 31 miliardi. Ma nel 2020 gli investimenti scenderanno

La crescita nel 2019 ammonta al 2,3% mentre il prossimo anno scenderà al +0,9%. Non si arresta la flessione delle Tlc. L’IT compensa e cresce sensibilmente la componente software: ma anche in questo caso il dato è destinato a contrarsi. Intanto il 40% delle aziende ha messo a punto una strategia di digital transformation

Pubblicato il 23 Ott 2019

assintel1

Supera i 31 miliardi di euro la spesa Ict 2019 in Italia. Un dato che certifica una crescita del 2,3% sul 2018. È quanto emerge dall’Assintel Report 2020 (scarica qui il report integrale) realizzato con Cfmt– Centro di Formazione Management del Terziario e Idc Italia. Se nel 2019 la crescita è stata significativa – almeno stando alle performance degli ultimi anni – nel 2020 si assisterà a una frenata: la spesa è stimata a 31,5 miliardi con un tasso di crescita annuale dello 0,9%. E l’associazione capitanata da Paola Generali si proietta al 2022, anno in cui gli investimenti toccheranno quota 32,4 miliardi: il quinquennio 2018-2022 si chiuderà dunque con una variazione media annua (Cagr) dell’1,6%.

“La sfida per la community ICT è quella di guidare la trasformazione digitale, mettendosi davvero in gioco. Al suo interno, riscrivendo i propri modelli di business, e verso l’esterno, facendosi driver culturale verso il sistema delle imprese e della Pubblica Amministrazione”, commenta Paola Generali, neoeletta Presidente Assintel. “Vedo l’associazione come un treno super tecnologico che deve via via accogliere viaggiatori sempre più consapevoli, io mi sento come il binario sul quale esso viaggia ad altissima velocità”.

Italia a doppia velocità: in flessione le Tlc, in crescita l’IT

“A un’analisi più approfondita del mercato ICT italiano nelle sue due componenti principali, IT e Telecomunicazioni, si osserva il consolidarsi di un trend caratterizzato da dinamiche differenti e contrapposte”, spiega Assintel. Se da un lato non si arresta la flessione della spesa per i servizi di Tlc (fisso e mobile) – con un valore che nel 2019 si assesta sui 6,9 miliardi di euro, in diminuzione del -2,7% rispetto al 2018 – dall’altro il mercato dell’Information Technology cresce del 3,8% in un anno per una spesa  complessiva superiore ai 24,2 miliardi di euro. Il trend si manterrà costante anche negli anni a venire: calcolando il quinquennio 2018-2022, il trend è previsto ancora in contrazione per le Tlc, con una decrescita media annua del -2%, che porterà il mercato ad atterrare su un valore complessivo di circa 6,5 miliardi di euro.

Riguardo all’IT nel 2020 la crescita è stimata all’1,9% pari a 24,7 miliardi di euro, grazie soprattutto alla componente software (nel 2020 pari a 7,3 miliardi di euro, +6,3% rispetto al 2019). “Tale trend è previsto consolidarsi anche negli anni successivi con una crescita complessiva degli investimenti IT per il periodo 2018-2022 pari al 2,6%, che porterà tale mercato a un valore di poco inferiore ai 26 miliardi di euro nel 2022”, evidenzia l’associazione.

La trasformazione digitale traina la spesa delle aziende italiane

La componente per i progetti di trasformazione e innovazione digitale traina la crescita della spesa, alimentata dalle tecnologie emergenti e dai cosiddetti “pillar” della Terza Piattaforma, soprattutto Cloud e Big Data & Analytics. In particolare – evidenzia Assinte – tra le tecnologie emergenti, a crescere esponenzialmente negli investimenti delle imprese italiane saranno l’Internet of Things (+24% nel 2019, +19% nel 2020), l’Intelligenza Artificiale (+39,1% nel 2019, +34% nel 2020), le soluzioni di Realtà Aumentate e Virtuale (+160,5% nel 2019, + 285,6% nel 2020) e i dispositivi Wearable (+116,2% nel 2019, +50,8% nel 2020). La spesa aziendale italiana in servizi Public Cloud crescerà del +26,1% nel 2019 e del 24,4% nel 2020, mentre le soluzioni Big Data & Analytics cresceranno del +7,6% nel 2019 e del +7,8% nel 2020.

“In Italia, le imprese determinate a cogliere i vantaggi del digitale stanno puntando soprattutto sul ridisegno del modello di business e sulla valorizzazione dei dati. Se questo pone il nostro Paese in linea con i trend di Trasformazione Digitale europei e più in generale mondiali, occorre purtroppo evidenziare come la velocità del cambiamento non sia ancora uniforme lungo tutto il tessuto industriale nazionale: l’Italia appare ancora spaccata in due, in base alle dimensioni aziendali”, commenta Daniela Rao, senior research & consulting director di Idc Italia.

Il 40% delle aziende italiane ha una strategia di Digital Transformation

Oltre il 40% delle aziende ha definito una strategia di Trasformazione Digitale, con circa il 20% delle realtà che si trova in una fase piuttosto avanzata del percorso di implementazione. Sono però soprattutto le grandi imprese a trovarsi in una fase avanzata: di queste, infatti, oltre il 40% si trova a circa metà del percorso rispetto agli obiettivi prefissati e un altro 17% si trova in una fase avanzata di implementazione delle strategie di digitalizzazione. Le realtà di minori dimensioni, invece, sembrano arrancare nella realizzazione dei progetti di digitalizzazione: ben il 45% delle piccole imprese e, addirittura, oltre il 50% delle micro Imprese, infatti, dichiara di non aver ancora definito una strategia di Trasformazione Digitale. Anche quelle che hanno comunque definito una strategia, si trovano ancora nella fase iniziale di implementazione.

“In Italia, le imprese determinate a cogliere i vantaggi del digitale stanno puntando soprattutto sul ridisegno del modello di business e sulla valorizzazione dei dati. Se questo pone il nostro Paese in linea con i trend di Trasformazione Digitale europei e più in generale mondiali, occorre purtroppo evidenziare come la velocità del cambiamento non sia ancora uniforme lungo tutto il tessuto industriale nazionale: l’Italia appare ancora spaccata in due, in base alle dimensioni aziendali”, conclude l’associazione.

IL REPORT ASSINTEL 2020

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati