business insostenibile che non fa bene né ai bilanci delle
aziende, né alla qualità dell’informazione”: lo ha detto
Rupert Murdoch, fondatore e proprietario di News Corporation,
lanciando un allarme fra i giornali di tutto il mondo.
Anche le grandi testate come il Financial Times non nascondono
perplessità: “Per più di dieci anni si è accettato il
paradigma che l’informazione su Internet deve essere gratis –
ha scritto l’autorevole quotidiano economico britannico – E’
necessario un vero e proprio cambiamento culturale tanto più
difficile in un momento di crisi economica”. Il vero problema,
sottolinea la nota testata inglese, non è tanto per i giornali
specializzati quanto per i generalisti.
sondaggio di Media Age, secondo cui il 77% d’utenti Internet
non sarebbero disposti a pagare per i siti d’informazione.
Altra conferma viene da uno studio commissionato a PwC dal World
Association of Newspapers, che registra disponibilità a pagare
solo per contenuti economici o di sport.
Mentre l’Europa riflette, il giornalismo americano passa
all’azione. In un’intervista alla Cnn Gordon Crovitz,
ideatore del modello a pagamento inizialmente adottato dal Wall
Street Journal, lancia una ventata di ottimismo sul “caso fee
news” ricordando che i lettori del WSJ “non si sono mai fatti
intimidire dai pagamenti”.