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Microsoft batte Amazon sul cloud: contratto da 10 miliardi di dollari con il Pentagono

Servizi in appalto per 10 anni. Secondo i media la “vittoria” della casa di Redmond sarebbe stata determinata dagli attriti tra il presidente Trump e Bezos

Pubblicato il 28 Ott 2019

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Si chiama JEDI (Joint Enterprise Defense Infrastructure Cloud), ed è uno dei grandi contratti per la fornitura di servizi cloud. Fa parte di una più ampia trasformazione e modernizzazione digitale del Pentagono, ma anche questa tranche vale più di 10 miliardi di dollari. Che analisti e osservatori davano per scontato che sarebbe andata ad Amazon. Anche Oracle, che nei mesi scorsi aveva espresso le sue pubblicazioni sulle modalità di assegnazione della gara, incluso il ruolo di un ex dipendente di Amazon che lavorava al progetto, poi al Pentagono e poi era tornato a lavorare per AWS, la divisione cloud di Amazon.

Per questo è arrivata a sorpresa l’assegnazione della gara, dal valore di 10 miliardi di dollari, ad Azure di Microsoft. Le accuse di conflitto di interessi avevano attratto anche l’attenzione del presidente Donald Trump che alcune settimane fa aveva dichiarato che avrebbe rivisto la gara sulla base di proteste presentate da “altre aziende del settore”.
Secondo AWS la conclusione a cui è giunta l’amministrazione Trump “è stata sorprendente”, visto che “una valutazione dettagliata e puramente comparativa delle due offerte porta chiaramente a un’altra conclusione”. Come dire: la nostra offerta è migliore di quella di Microsoft sotto tutti i punti di vista. AWS adesso sta valutando se portare avanti un ricorso.

In un libro che uscirà il prossimo 29 ottobre l’ufficiale della Marina americana in pensione Guy Snodgrass, che ha lavorato per l’ex Segretario della Difesa Jim Mattis, sostiene che Trump aveva richiesto personalmente a Mattis di “fregare Amazon” impedendole di vincere la gara per il contratto JEDI. Mattis in seguito avrebbe detto al suo staff che non avrebbe seguito l’indicazione di Trump: «Non obbediremo a questa richiesta. Faremo la gara rispettando tutte le regole, sia legali che etiche».
Nella documentazione rilasciata dal Pengono relativa alla gara in cui è stato annunciato che Microsoft è la vincitrice, il Pentagono ha dichiarato: «Tutte le offerte sono state trattate in maniera equa e valutate coerentemente con i criteri di valutazione dichiarati dal bando. Prima dell’assegnazione il Dipartimento ha consultato all’Ispettore generale del Dipartimento della Difesa, che ha confermato la decisione a procedere».
Nei giorni scorsi l’attuale Segretario alla Difesa Mark Esper ha deciso di non partecipare all’assegnazione dalla gara a causa del lavoro del figlio maggiore, che è dipendente di Ibm, una delle aziende che hanno partecipato alla gara ma che era già stata eliminata in una fase di scrutinio preliminare.

La polemica tra Trump e Amazon secondo molti osservatori sarebbe una conseguenza del fatto che il fondatore e Ceo dell’azienda, Jeff Bezos, è anche proprietario del Washigton Post, uno dei giornali più critici nei confronti dell’attuale amministrazione repubblicana.

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