“Il tema della domanda è centrale, ma sono ottimista. Sui
servizi Internet a banda larga molto sta cambiando. In Italia ci
sono tra i 10mila e i 20mila cittadini che utilizzano i servizi
ogni giorno. Ma la priorità è portare il minimo garantito a
tutti. L’obiettivo dei 2 Mb a cittadino è corretto e serve a far
fare un passo avanti alla società”. Lo ha detto l’Ad di
Vodafone Italia, Paolo Bertoluzzo, al convegno “Italia in rete”
organizzato dal Pd in corso a Roma. Secondo Bertoluzzo è
necessario un mix di tecnologie fisse e mobili “allocando i soldi
pubblici dove l’investimento è più efficiente e rapido. E serve
un coordinamento Stato-Regioni per realizzare il tutto in tempi
brevi”.
Sulla questione delle Ngn secondo Bertoluzzo si impone una nuova
attività di regolamento per assicurarsi che anche sulle nuove reti
sia remunerato il capitale investito da un lato, e dall’altro si
garantisca il livello di competizione delle reti in rame. “Se si
dice no allo scorporo della rete Telecom – ha detto Bertoluzzo –
allora bisogna dire no anche a iniezioni di denaro publico in
un’azienda privata”.
Se è vero che ad oggi non esiste domanda per i servizi in fibra è
necessario intervenire oggi, secondo l’Ad di Vodafone Italia, per
non rischiare che l’Italia si trovi fra 10 anni in ritardo enorme
sulle infrastrutture e sui servizi in banda larga. “Bisogna avere
il coraggio di guardare avanti” conclude Bertoluzzo. Per quanto
riguarda il modello Open Access, gli impegni presi da Telecom
Italia nei confronti dei concorrenti “rappresentano un passo
avanti ma vanno fatti funzionare sul campo. Misureremo i risultati
concreti – ha detto Bertoluzzo -: se funzionerà lo vedremo nel
tempo”.