Frequenze, ancora una giornata caldissima. Dopo la battaglia andata in onda ieri alla Camera e proseguita a latere del vertice di Palazzo Chigi con i partiti di maggioranza, il Pdl rilancia l’offensiva per tentare di strappare modifiche all’emendamento sulla sospensione edl beauty contest e sulla gara frequenze che ha riscosso un primo ok.
Ma il governo non dà nessun segno di voler fare marcia indietro. "Si tratta di una decisione che appoggio e difendo" fa sapere il premier Mario Monti. Ed esclude di affrontare il tema nel corso dell’eventuale incontro di domani con Berlusconi (ma non ci sarà, secondo Il Foglio). Tanto che dopo i violenti attacchi di ieri anche l’ex ministro Paolo Romani smorza i toni: "Prendiamo atto del vulnus politico che si è venuto a creare in Commissione Finanze sul beauty contest. Ma certo non metteremo in crisi il governo per questa vicenda". Resta comunque il fatto che "un ministro ha violato degli accordi presi in precedenza con il Pdl" ribadisce puntando il dito contro Corrado Passera.
Dal fronte Mediaset arrivano frecce avvelenate. In apertura dell’assemblea di Mediaset il presidente Fedele Confalonieri ricorda che sulla sospensione del beauty contest pesa il ricorso fatto dall’azienda al Tar del Lazio, poi è Pier Silvio Berlusconi a intervenire: "Se Rai e Mediaset non parteciperanno alla gara frequenze sarà di sicuro un’asta al ribasso" dice.
Mediaset quelle frequenze le vuole. Anche se non "subito". "Rappresentano un valore – dice Berlusconi – e guardando al futuro è fondamentale avere anche questa possibilità". "Si parla tanto di crescita – ha proseguito Confalonieri – ma mi domando che crescita si possa fare se si impone uno stop ai due gruppi principali. Non è ancora chiaro ma stando a quello che si sa potrebbero partecipare solo Sky e La7 che peraltro ha già (Telecom Italia) le frequenze telefoniche (acquistate con l’asta di settembre, ndr)". Ribatte il ministro allo Sviluppo Corrado Passera ribatte: "Il testo non impedisce a nessuno di partecipare alla gara" Nell’emendamento sono stati "confermati e chiariti"’ i vincoli già concordati con la Commissione Ue. "L’esplicitazione di quei vincoli è stata confermata; il testo è stato per parecchie ore a disposizione di tutti e poi e stato consegnato alla Commissione’ Finanze della Camera che lo ha approvato nel dl fiscale.
Commentano anche i commissari in scadenza Agcom. "Mi sembra un assetto un po’ utopico" dice Stefano Mannoni: "La domanda è se questo assetto sarà in grado di attrarre interesse. Occorre capire chi è disposto a fare investimenti per una rete di livello nazionale", mentre Nicola D’Angelo: "Aspettiamo che dal Parlamento arrivi il testo definitivo – ha affermato -. Soltanto dopo in base al testo, Agcom si muoverà”.
Intanto la commissione ha chiesto di armonizzare l’emendamento del governo sulle frequenze tv e un subemendamento a quel testo presentato dal relatore (proposte entrambe approvate dalla commissione Finanze). Il testo del governo precisa che agli indennizzi eventualmente dovuti per lo stop del beauty contest si sarebbe provveduto attraverso le entrate dell’asta pubblica; mentre il subemendamento del relatore assegnava i proventi derivanti dall’assegnazione delle frequenze al Fondo speciale rotativo per l’innovazione tecnologica. La commissione Bilancio ha chiesto di armonizzare i due testi: i proventi della gara andranno al fondo speciale rotativo per l’innovazione tecnologica "al netto delle eventuali somme da riassegnare per corrispondere gli indennizzi".
Con il "nuovo corso" sulle frequenze il Governo intende valorizzare economicamente una risorsa preziosa quale quella delle frequenze, puntando inoltre al consolidamento dell’industria televisiva e allo sviluppo del comparto Tlc. Si pongono cosí anche le basi per la chiusura della procedura di infrazione comunitaria da tempo aperta contro l’Italia e si creano le condizioni per aumentare ulteriormente il pluralismo, la trasparenza e l’apertura del mercato.
I singoli lotti messi a gara saranno composti da reti di piú frequenze, modulabili per macroaree di diffusione. Alcune di queste frequenze, posizionate all’interno della banda 700 MHz, saranno assegnate per un periodo di tempo piú limitato in quanto, coerentemente con le future decisioni comunitarie, potranno essere destinate a servizi diversi da quelli televisivi e dunque riassegnate, tramite ulteriori aste, a operatori di Tlc.I lotti di frequenze saranno assegnati tramite aste a titolo oneroso. Il bando della prima asta sarà emanato dal ministero dello Sviluppo economico entro i prossimi 120 giorni e sarà basato su regole stilate dall’Agcom, sentiti i competenti uffici della Commissione europea. Con questo sistema di assegnazione, dice il governo, lo spettro nazionale sarà maggiormente valorizzato e sfruttato in maniera piú efficace, consentendo l’adozione delle piú avanzate tecnologie trasmissive presenti sul mercato.
Ecco in sintesi i punti del "nuovo corso":
Abrogazione del Beauty Contest. Sono abrogati gli attuali riferimenti di legge alle parti della delibera n. 181/09 dell’Autorità incompatibili con la nuova disciplina, fermi restando i limiti di concentrazione previsti dalla medesima direttiva per ciascun operatore. Di conseguenza viene annullato il bando che ha indetto la gara "beauty contest", rinviando ad un decreto interministeriale la definizione dei criteri e delle modalità per l’attribuzione di un indennizzo ai partecipanti.
Il bando. Il Ministero dello sviluppo economico emanerà entro 120 giorni il bando della nuova gara per l’assegnazione delle frequenze.
Le regole. Le regole della gara dovranno essere elaborate dall’Agcom, sentiti i competenti Uffici della Ue e attenendosi ai seguenti criteri e principi direttivi:
-aggiudicazione all’offerta economica piú elevata, anche mediante rilanci competitivi;
-partecipazione alla gara riservata agli operatori di rete, assicurando la separazione verticale tra i fornitori di programmi e gli stessi operatori di rete, che dovranno consentire l’accesso ai fornitori di programmi a condizioni eque e non discriminatorie. In questo modo sarà piú facile e meno oneroso accedere al mercato televisivo;
-fissazione dei criteri e delle priorità per favorire i fornitori di programmi nuovi entranti e l’innovazione tecnologica;
-composizione ottimale dei diversi lotti messi a gara e modulazione della durata dei diritti d’uso delle singole frequenze, cosí da garantire la tempestiva destinazione delle frequenze secondo la disciplina dello spettro radio stabilita dalla Commissione europea e dagli organismi internazionali competenti, con particolare riguardo agli obiettivi della agenda digitale nazionale ed europea.
Valorizzazione dello spettro. L’Autorità e il Ministero dovranno adottare ogni azione utile a garantire la concorrenza, l’uso efficiente e la valorizzazione economica dello spettro radio, in riferimento anche agli indirizzi dettati dalla Conferenza mondiale di Ginevra 2012 e dall’Unione Europea nell’ambito degli obbiettivi dell’agenda digitale. In questo modo il sistema trasmissivo nazionale potrà rispondere efficacemente ai crescenti bisogni di banda larga e di comunicazione tramite la rete.
Riordino dei contributi di concessione. Si prevede entro la fine del 2012 il riordino dei contributi per l’utilizzo delle frequenze televisive, che saranno progressivamente applicati per favorire l’ottimale utilizzo delle frequenze.
Nuova capacità trasmissiva. Vengono previste misure atte a favorire l’introduzione di nuovi standard televisivi DVB-T2, MPEG-4 e successive evoluzioni, attraverso i quali sarà possibile aumentare la quantità e la qualità della trasmissione televisiva. Per questo motivo, a partire dal 1 gennaio 2015 le aziende produttrici di televisori saranno obbligate a utilizzare solo sintonizzatori digitali in grado di ricevere i nuovi standard. Le nuove tv, dal 1 luglio 2015, saranno le uniche a poter essere commercializzate. Gli standard DVB-T2 e MPEG-4 necessitano inoltre di un numero piú limitato di frequenze e ciò consentirà la trasmissione di una quantità piú ampia e avanzata di contenuti.