Fastweb snellisce il suo organico e cede due rami d’azienda, in tutto circa 600 addetti sugli attuali 3.400, a Visiant Contact e Huawei. Lo scrive il Sole 24 Ore. Nel dettaglio saranno affidate a Visiant, società con quartier generale a Concorezzo e un fatturato di 64 milioni di euro, le attività di customer care, quindi circa 500 lavoratori dei call center di Milano e Catania (Visiant è già fornitore di Fastweb dal 2008).
A Huawei andranno invece circa 100 dipendenti delle reti, continua il quotidiano. La multinazionale cinese dei network si occuperà di attività come l’attivazione di linee e circuiti, della supervisione e del presidio dei centri di controllo rete, della manutenzione delle centrali, mentre rimarranno in capo a Fastweb le competenze chiave di progettazione e realizzazione della rete in fibra ottica e di ideazione e sviluppo di nuovi prodotti. La società sta concludendo il piano di estensione della copertura delle centrali in unbundling, aggiungendo 1 milione di famiglie e imprese.
Nei mesi scorsi i dipendenti dell’azienda sono scesi a più riprese in piazza in seguito alle voci di cessione del ramo d’azienda network operations.
Conti (Ugl), "L’azienda dia garanzie occupazionali"
“Chiediamo nuovamente all’azienda il piano industriale e chiare garanzie occupazionali per tutti i lavoratori coinvolti direttamente e non dalle cessioni di ramo”. E’ la richiesta del segretario nazionale Ugl Telecomunicazioni, Stefano Conti, seguita all’annuncio di Fastweb di avviare le procedure per una doppia cessione di ramo che vede coinvolte sia la rete, con i settori ‘Field Network Creation & Operations’ e ‘Network Integration’, che verranno ceduti alla Huawei Technologies Italia azienda cinese che fornisce servizi di rete, sia la parte call center, con il settore denominato ‘Customer Care & Customer Base Management’, che verrà ceduto alla Visiant Next, una newco interamente controllata dalla Visiant Contact Srl, azienda che si occupa di servizi in outsourcing. L’incontro fra azienda e sindacati è stato fissato per il prossimo 24 aprile.
"Secondo nostre stime i lavoratori interessati da queste cessioni sono oltre 700 – aggiunge il sindacalista – ma avranno un elevato impatto su diverse città, coinvolgendo Bologna, Catania, Genova, Milano (Via Valcava, Viale Fulvio Testi), Roma (Via Pio Emanuelli), Napoli, Padova, Palermo, Torino". "Ricordiamo – precisa Conti – che Swisscom, proprietaria di Fastweb, ha dichiarato nel bilancio 2011 un incremento di organico di 564 unità in Svizzera; non vorremmo quindi che alla base della manovra aziendale ci fosse una velata esigenza da parte della proprietà di riequilibrare i conti tagliando posti di lavoro in Italia". "Non è possibile continuare a ‘spacchettare’ le aziende e precarizzare ulteriormente il lavoro al solo scopo di consentire agli azionisti dividendi sempre maggiori. Dal momento che la storia delle cessioni di ramo in questo Paese, anche secondo un punto di vista giuridico, ha fama di essere quasi sempre l’anticamera per la fuoriuscita dal mondo del lavoro – conclude il sindacalista – chiediamo che l’azienda chiarisca qual è il reale futuro che si prospetta per questi lavoratori".
Un provvedimento che era nell’aria, secondo i sindacati Slc-Cigl, Uilm-Uil e Fistel-Cisl, che hanno proclamato uno sciopero in data da definire e la soppressione degli straordinari. "Se i cinesi di Huawei vengono in Italia per investire, benvengano – dice Conti – il paradosso invece è che gli svizzeri di Swisscom cedono rami d’azienda, pur avendo chiuso il bilancio 2011 in attivo per 600 milioni di euro, in calo sì ma pur sempre in utile. Non ci convince il tipo di operazione, che sembra di carattere eminentemente finanziario".