Nel primo trimestre, International Business Machines (Ibm) ha visto crescere l’utile più del 7%, grazie a un miglioramento delle attività collegate a servizi e software. Il titolo nell’afterhours, dopo avere chiuso in rialzo, ha ceduto subito più del 2,5% dal momento che le vendite sono rimaste sostanzialmente invariate rispetto a un anno fa.
L’utile è stato di 3,07 miliardi di dollari, 2,61 dollari per azione, su un fatturato di 24,7 miliardi di dollari, contro profitti per 2,86 miliardi, 2,31 dollari per azione, dello stesso periodo dell’anno scorso, quando il giro d’affari era stato di 24,6 miliardi. Escludendo le voci straordinarie l’utile è stato di 3,3 miliardi, 2,78 dollari per azione, mentre gli analisti attendevano profitti per 2,66 dollari per azione su vendite per 24,8 miliardi. Bene le vendite di software (+5% a 5,6 miliardi di dollari) e servizi (+1% a 14,6 miliardi), mentre quelle di hardware sono calate del 7% a 3,7 miliardi
Ibm ha alzato le stime per l’anno fiscale e prevede ora un utile per almeno 14,27 dollari per azione, contro i 14,16 dollari precedenti.