Non c’è mai stata, nella relativamente breve storia di internet (che questo mese compie cinquant’anni) e delle connessioni fisse e mobili, una tecnologia come il 5G.
La quinta generazione delle tecnologie di telefonia mobile si presenta come unica e insuperabile, almeno nel medio-lungo termine: gli operatori di telecomunicazioni non si risparmiano le iperboli nel descriverla e per molti versi fanno bene, dato che velocità, latenza, capacità sono caratteristiche mai prima viste assieme su scala planetaria e per di più in una tecnologia senza fili.
Per le telco e per le aziende, ma anche per la pubblica amministrazione, il 5G è veramente una tecnologia che ridefinisce le regole del gioco, spingendo l’innovazione in aree dove non ancora non era arrivata, creando la possibilità di nuovi modelli di business e nuove opportunità di monetizzazione.
Ma c’è un ma. I possibili utilizzi non saranno pronti fin da subito per tutti. E non saranno neanche sempre applicabili o profittevoli in tutti i mercati. Differenti tipi di offerta richiederanno differenti tipi di reti 5G per funzionare al meglio. E questo vuol dire che le telco, sostiene una ricerca pubblicata dalla società di consulenza Boston Consulting Group, non saranno in grado di monetizzare tutti i possibili casi-utente fin dal principio, seguendo il vecchio modello consolidato di roll-out per le nuove reti che prevede prima la costruzione del network e poi la progettazione dei tipi di offerta commerciale.
Invece, secondo BCG, è necessario che le compagnie telefoniche si occupino di progettare le forme di monetizzazione fin dal principio e costruiscano le loro reti a partire dalle funzioni commerciali, per poi realizzare le reti giuste con una granularità molto fine, a livello regionale.
Questo tipo di approccio, quasi chirurgico nel modo con il quale ritaglia l’aspetto commerciale e quello tecnologico assieme, secondo BCG è un modello completamente inedito per molte telco. Ma è l’approccio necessario, sostiene la società di consulenza per riuscire ad andare velocemente verso il 5G e assicurarsi che si realizzi nel pieno delle sue potenzialità sia a livello tecnologico che di rete.
Secondo BCG una prima considerazione che rafforza questa prospettiva è relativa alle funzionalità radio: pur essendo tecnologicamente pronto, il meglio del 5G è ancora lontano. Per adesso è necessario avare le connessioni 4G-LTE come ancora per avere la copertura e tutte le velocità necessarie a garantire il servizio. Le nuove capacità del 5G realisticamente arriveranno a partire dal 2022, o meglio dal 2023, sostiene Boston Consulting Group, con la seconda onda tecnologica “stand-alone” del 5G, cioè che non ha bisogno di avere sempre una connessione LTE di backup. Questo permetterà di avere l’end-to-end network slicing, che permette la creazione di reti virtuali altamente customizzate all’interno di un’unica rete fisica, di avere la latenza ultra-bassa e di avere la affidabilità ed efficienza necessarie a connettere un numero di apparecchi enorme, appartenenti all’Internet of Things, grazie alla maggiore capacità delle singole celle del 5G rispetto alle tecnologie precedenti.
Dal punto di vista delle telco questo vuol dire, sostiene BCG, che molti modelli di business possibile soprattutto nel settore b2b sono ancora lontani alcuni anni. Gli operatorio però non possono aspettare che la tecnologia maturi sino alla seconda fase, ma devono anticipare delle soluzioni capaci di funzionare anche nel breve e medio periodo. Perché la costruzione delle reti richiede un lavoro di lungo momento che però deve portare anche a risultati a breve, sia per i clienti che per gli stessi operatori.
In altri termini, sostiene BCG, gli usi possibili del 5G nella sua prima versione sono sostanzialmente due: banca mobile potenziata (eMBB) e connessione fissa senza fili (FWA). Partendo da questi possibili business-case per la rete nel breve, le telco possono sfruttare la prima ondata di monetizzazione per finanziare lo sviluppo della rete nel medio lungo periodo. E hanno anche un altro ottimo motivo, conclude BCG, per fare questi investimenti: la creazione di reti 5G dal punto di vista degli operatori permette una elevata ottimizzazione visti i costi per byte trasmesso molto più bassi delle reti precedenti.