L’AUDIZIONE

Golden power 5G, Liuzzi: “Tempi rapidissimi per nuove regole”

Ma nessuna revisione sui limiti elettromagnetici. La sottosegretaria al Mise accende i riflettori anche sui voucher per la banda ultralarga e sul piano aree grigie: “Urgente convocare il Cobul”

Pubblicato il 13 Nov 2019

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“Il decreto legge sul perimetro di sicurezza cibernetica rappresenta un ulteriore passo in avanti nella strategia per la sicurezza cibernetica: determina le modalità per l’individuazione dei soggetti pubblici e privati inclusi nel perimetro di cybersecurity. Lo sviluppo tecnologico 5G necessita infatti di un’accurata tutela degli interessi strategici nazionali attraverso una normativa ad hoc che garantisca la sicurezza delle nuove reti e che in questa fase abbiamo il compito di rendere pienamente operativa in tempi rapidissimi”. Lo ha affermato Mirella Liuzzi, sottosegretario al ministero per lo Sviluppo economico, ascoltata in audizione alla commissione Trasporti della Camera nell’ambito dell’indagine conoscitiva del Parlamento sulle nuove tecnologie delle telecomunicazioni.

Durante il suo intervento la sottosegretaria è tornata sulla questione dei limiti per le emissioni elettromagnetiche, affermando che non è necessario per il momento rendere più vincolanti le soglie da non oltrepassare: “Il 30 ottobre si è tenuta una riunione presso il ministero dell’Ambiente, a cui hanno partecipato il Mise, la Fondazione Ugo Bordoni, il ministero della Salute, l’Ispra e l’Istituto superiore di sanità – ha detto – per approfondire e rivedere la definizione dei valori limite: il risultato principale dell’incontro è stata la condivisione da parte delle amministrazioni presenti che al momento non risulta necessario modificare gli attuali limiti di emissione”. Poi Liuzzi ha rimandato all’imminente pubblicazione delle linee guida Ue sull’argomento: “La protezione della popolazione dall’esposizione di campi elettromagnetici è affidata alla raccomandazione del Consiglio europeo del 1999 – ha detto – Le linee guida sono state sottoposte a revisione nel 2018, la pubblicazione aggiornata è attesa per fine 2019 o, più probabilmente, entro i primi mesi del 2020. L’Italia e alcuni Stati membri hanno deciso di adottare linee più restrittive in tema di inquinamento elettromagnetico rispetto ai valori applicati nella maggior parte dei Paesi europei. Inoltre l’Italia è stato tra i primi Paesi al mondo a dotarsi di una normativa in materia di radioprotezione”.

“Oggi ho avuto una riunione con il ministro Pisano e le ho fatto presente che c’è l’urgenza massima di convocare il Cobul, il Comitato banda ultra larga, che deve dare via ai voucher, ovvero ai 1,3 miliardi che abbiamo da troppo tempo fermi, e deve dare tutti gli strumenti possibili cercando anche di capire dove si argina e dove rientra il problema della stesura dei cavi – ha aggiunto illustrando anche i passi più urgenti da compiere per la copertura delle aree grigie – Per quanto riguarda i ritardi della banda ultra larga qualsiasi azione che può aiutarci, risoluzioni o spinte all’azione del Governo, sono bene accette fermo restando che avevamo fatto l’ultimo incontro del Cobul in sede di presidenza del Consiglio il 17 luglio, poi c’è stato uno stop favorito dall’estate e dalla caduta del Governo. Ora il Comitato banda ultra larga ha necessità di insediarsi il prima possibile”.

Quanto alla predisposizione delle infrastrutture in vista del 5G, “Lo sviluppo capillare delle reti di nuova generazione rappresenta una priorità strategica dell’azione del Mise – ha sottolineato Liuzzi – Nell’ambito del processo di trasformazione digitale il Mise sta portando avanti un lungo e complesso lavoro che fa sì che oggi l’Italia sia uno dei Paesi più avanzati a livello europeo per lo sviluppo del 5G. Gli ultimi dati posizionano l’Italia al secondo posto in Europa in termini di preparazione al 5G e dimostrano la quantità e la qualità degli sforzi compiuti dal nostro Paese nello sviluppo delle reti di nuova generazione. Il Mise sta ponendo le basi e creando tutte le condizioni per il lancio commerciale dei servizi 5G in Italia in un’ottica di promozione e sviluppo della digitalizzazione del Paese a beneficio di cittadini e imprese”.

“La flessibilità architetturale delle reti 5G rende la sicurezza un tema complesso da gestire – ha aggiunto – Nei prossimi mesi la Commissione europea dovrà provvedere a elaborare il documento di valutazione del rischio 5G che sarà utilizzato come base per definire eventuali misure di sicurezza. L’impegno del Mise sul fronte della sicurezza cibernetica è massimo e l’approccio che caratterizzerà l’azione del ministero sarà incentrata sull’assicurare la più ampia protezione dei nostri interessi nazionali in coordinamento con gli altri organismi competenti”.

Sul roll-out della rete mobile di nuova generazione, “Gli operatori telefonici che si sono aggiudicati la gara delle frequenze hanno l’obbligo di coprire entro il 2026 il 99,4% della popolazione nazionale – ha aggiunto – In questo senso l’adozione della tecnologia 5G potrebbe risolvere il digital divide“.

Infine la questione del rilascio definitivo da parte degli operatori televisivi delle frequenze in banda 700 a favore del 5G: “Richiede un rilevante impegno da parte del ministero con diverse procedure e azioni volte a realizzare entro giugno 2022 il rilascio della banda 700 – ha concluso Liuzzi – Al riguardo con decreto dell’8 agosto 2018 è stato costituito il tavolo tv 4.0, la cui ultima riunione si è tenuta lo scorso 7 novembre, con la quale è stato avviato il processo di liberazione delle frequenze in banda 700 a favore del 5G per definire le modalità e le tempistiche di transizione. Si tratta di un processo che vede impegnato il Mise in tutte le sue articolazioni e che ci vedrà impegnati nei prossimi mesi e anni ridurre al minimo i disagi per i cittadini e gli operatori in questa importantissima fase di cambio tecnologico e di assicurare il rilascio delle frequenze 5G secondo le scadenze previste dal legislatore”.

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