È uno scoop del Wall Street Journal: dietro alle voci di mercato per una possibile acquisizione-fusione tra HP e Xerox c’è Carl Icahn, investitore attivista che con il suo fondo non è nuovo a incursioni pesanti non solo nel capitale ma anche nella stratega delle aziende sulle quali investe.
In questo caso, per quanto riguarda HP, il fondo di Icahn ha comprato 1,2 miliardi di dollari di azioni, che lo hanno portato a quota 4,24% della proprietà dell’azienda. Icahn controlla anche il 10,6% delle azioni di Xerox e vuole fortemente il matrimonio fra le due aziende.
Xerox ha fatto una offerta dal valore di 33 miliardi per acquistare HP, con un mix di contante e azioni. Non è stato diffuso il valore dell’offerta ma in ogni caso HP è di tre volte più grande di Xerox.
Secondo Icahn “fare questa fusione sarebbe una mossa assolutamente ovvia: sono convinto che ci siano moltissime forti sinergie tra le due aziende. Ci sarebbe probabilmente da scegliere se essere pagati in contanti o azioni e io sicuramente voglio le azioni, dando per acquisito che ci sia una buona squadra al vertice dell’azienda”.
Secondo Xerox le sinergie potrebbero ridurre i costi annuali di almeno due miliardi, creando una offerta di tecnologia per le aziende e gli uffici.
Icahn aveva iniziato a studiare il dossier HP a fine febbraio e aveva comprato le aziende tra la fine di aprile e metà di agosto, anche se non aveva ancora in mente l’accordo con Xerox quando ha iniziato ad accumulare le azioni. Icahn è convinto che la fusione delle due aziende sia nel migliore interesse di entrambi i gruppi di azionisti, sia per il potenziale risparmio e riduzione dei costi da un lato e per la creazione di un portafoglio prodotti ancora più bilanciato nel mercato delle stampanti.
Non è la prima volta che Icahn gestisce l’acquisizione di una grande azienda da parte di una piccola: era già successo a giugno quando la piccola Eldorado Resorts, società di gestione di casino, ha comprato Caesars Entertainment per 17,3 miliardi.