REGIONI

Agenda digitale, l’Umbria e il Lazio spingono l’acceleratore

La Regione “verde” approva le linee guida: servizi pubblici digitali e nuova economia della conoscenza i pilastri del documento. L’ente guidato da Renata Polverini dà l’ok a una proposta di legge sull’open data

Pubblicato il 20 Apr 2012

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L’Umbria scommetter grosso sulla PA digitale. La Giunta regionale ha approvato le linee guida per lo sviluppo della società dell’informazione e per l’attuazione dell’Amministrazione digitale. "Una svolta nella strategia regionale per l’innovazione e lo sviluppo della società dell’informazione – dice l’assessore alle Riforme, Gianluca Rossi – Si tratta di due atti che testimoniano la chiara intenzione della Giunta regionale di portare avanti un quadro d’azione integrato rispetto ai vari livelli istituzionali ed operativi, su cui chiamare a raccolta tutte le amministrazioni pubbliche dell’Umbria per intraprendere il percorso di riorganizzazione necessario a semplificare e digitalizzare il rapporto tra le pubbliche amministrazioni, i cittadini e le imprese. Le riforme per una pubblica amministrazione più efficiente, con particolare attenzione alla semplificazione istituzionale ed amministrativa incentrata sullo sviluppo dell’amministrazione digitale come driver pubblico delle comunità, rappresentano certamente il motore di sviluppo del nostro territorio".

Le Linee guida per l’Agenda digitale dell’Umbria propongono un nuovo paradigma per lo sviluppo dell’economia della conoscenza, per rispondere alle esigenze dei cittadini e delle imprese in maniera più immediata, snella ed efficiente. Per attuare gli obiettivi dell’atto, su cui la Giunta ha previsto un investimento di 11 milioni di euro da Fondi Fas nel prossimo triennio, sarà necessaria "una larga partecipazione di tutti i soggetti pubblici del ‘Sistema Umbria’ e degli attori sociali per arrivare a definire impegni e scadenze sulla base di una agenda condivisa". Per quanto riguarda le società in house della Regione nel settore informatico e telematico, l’atto avvia il percorso che porterà alla costituzione del Polo unico Ict entro fine anno, quale strumento di sostegno all’Agenda digitale.

E sempre oggi la Regione Lazio ha approvato una proposta di legge sull’Open data. "Finalmente il Lazio potrà mettere al servizio di cittadini, imprese e utenti, l’enorme quantità di dati fino ad oggi chiusi nelle stanze della Pubblica Amministrazione, con indubbi vantaggi per l’intero territorio regionale", commenta Giancarlo Miele, presidente della Commissione Sviluppo Economico, Innovazione, Ricerca e Turismo della Regione Lazio.

"Un forte impulso allo sviluppo culturale ed economico del nostro territorio che metta in moto un rinnovamento della società in termini di progresso sociale e miglioramento della qualità della vita dei cittadini del Lazio – ha proseguito Miele – sono questi gli obiettivi che vogliamo raggiungere attraverso questa importante e innovativa norma che fa del Lazio una delle prime realtà in Italia ad adeguarsi al programma dell’Agenda digitale stilato dal Governo nazionale".

"Questa legge – ha aggiunto Miele – oltre ad essere il migliore strumento per garantire la trasparenza dell’amministrazione pubblica, rappresenta il presupposto per dare vita, attraverso l’incentivo all’utilizzo dei dati pubblici e lo stimolo dell’attitudine al digitale, a vere e proprie opportunità finora precluse, quali la trasformazione dei dati pubblici in business, la creazione spontanea di servizi aggiuntivi al cittadino basati sull’innovazione e una diffusione capillare dell’alfabetizzazione informatica. Abbiamo inoltre incentivato e favorito dei meccanismi di collaborazione tra i diversi soggetti istituzionali presenti sul territorio laziale, con cui abbiamo intenzione di creare una sinergia costante per avviare un processo di qualificata partecipazione dei cittadini e delle imprese all’attività istituzionale e, dunque, per il compimento dell’Agenda Digitale del Lazio.

Per Miele si tratta di "un obiettivo ambizioso che, in totale armonia con l’azione amministrativa della Giunta Polverini e della maggioranza alla Regione, getta le basi di una nuova società capace di abbattere quel divario culturale che a diversi livelli rappresenta il più grande freno all’informatizzazione e all’innovazione generale".

In Lombardia, invece – la Region è stata la prima in Italia a varare un agenda digiatle territoriale – accelera sulla scuola. Dal prossimo anno scolastico mille classi delle scuole superiori lombarde diranno addio ai libri cartacei sostituiti da manuali digitali e tablet. L’annuncio è di Roberto Formigoni: “E’ l’ennesima nuova iniziativa della regione Lombardia, in uno dei settori che più ci stanno a cuore, la digitalizzazione. Gli studenti useranno solo materiale digitale e questo permetterà loro di crescere e proiettarsi sul futuro. Inoltre ci sarà un risparmio per le famiglie, i libri digitali costano meno dei libri cartacei. Rendere le scuole ambienti multifunzionali è essenziale affinché i nostri giovani possano competere con i colleghi mondiali ed europei".

Il presidente ha poi concluso sostenendo che l’iniziativa di digitalizzazione delle scuole si inserisce nel progetto di modernizzazione voluto dall’amministrazione lombarda.

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