Il progetto di network sharing che vede protagoniste Tim e Vodafone rischia di slittare rispetto ai “desiderata” delle due aziende. Il contratto è stato perfezionato a luglio scorso e stando alla roadmap, nel suo iter procedurale, doveva “chiudersi” entro l’anno. Ma le cose, stando a quanto anticipa Il Sole 24Ore, rischiano di mettersi di traverso. Il dossier è finito sul tavolo della Commissione europea e l’Antitrust Ue avrebbe inserito l’operazione sotto la categoria “concentrazione”, diversamente da quanto auspicato dalle due telco. Il semaforo “giallo” fa scattare tutta una serie di procedure: notifica da parte delle due telco e risposta dell’Authority europea entro 25-35 giorni. Il tutto se non ci saranno ulteriori osservazioni in merito che potrebbero far slittare le tempistiche di mesi.
È possibile che si faccia chiarezza sulla questione durante la prossima Assemblea di Inwit convocata per il 19 dicembre durante la quale è prevista l’approvazione del progetto di fusione per incorporazione in Inwit di Vodafone Towers – la società in cui sono confluite le torri nazionale della telco – nonché dello statuto della “newco” delle torri (nello stesso giorno si terrà l’Assemblea di Vodafone per ratificare la fusione già approvata). Tim e Vodafone avranno inizialmente una quota paritetica del 37,5%, incassando ciascuna 213,75 milioni. Dopodiché si punterebbe ad ampliare il flottante pur mantenendo il controllo della newco al 50,1% congiunto.
Intanto sul sito di Inwit è stata pubblicata tutta la documentazione relativa all’operazione con Vodafone: ammonta a 2,14 miliardi la valutazione del 43,4% di Vodafone Towers acquisito da Inwit, dato che emerge dalla Relazione illustrativa del progetto. Il piano di combine ha previsto un finanziamento bancario per 2,97 miliardi.
I DOCUMENTI
La Relazione illustrativa sul progetto Inwit-Vodafone Towers
Il Progetto di fusione per incorporazione di Vodafone Towers in Inwit