Ampliare le opportunità connesse al mobile payment. Alias, fare del mobile payment la testa d’ariete per attivare a catena tutta una serie di servizi accessori in grado di digitalizzare i negozi italiani. È questa la sfida prossima ventura di Alipay. “Vogliamo mutuare sul mercato italiano il modello che ha fatto la fortuna di Alipay in Cina. E portare nei negozi fisici tutti gli elementi che hanno fatto il successo dell’e-commerce”, annuncia a Corcom Pietro Candela, responsabile dello sviluppo di Alipay in Italia.
Candela, cosa bolle in pentola esattamente?
Siamo partiti in Italia nel 2017 attraverso una serie di accordi con le banche per consentire il pagamento in valuta cinese, grazie al QR Code, da parte dei turisti in visita nel nostro Paese. la progettualità si sta ora ampliando. Per cominciare Alipay si apre anche a wallet non cinesi, di fatto a quelli asiatici, e ciò aumenta enormemente le potenzialità d’uso della piattaforma da parte dei cittadini ma anche e soprattutto dei merchant. Quindi si passerà dall’attuale potenziale, pari a 900 milioni di clienti attivi su Alipay, a circa 1,2 miliardi. In secondo luogo abbiamo deciso si estendere la platea di destinatari, ossia di rendere accessibili i servizi, oltre che ai turisti, anche ai cinesi stanziali in Italia partendo dagli studenti.
Quali sono i “numeri” del potenziale business in Italia? E perché proprio gli studenti?
Stando a dati Istat i turisti cinesi in arrivo nel nostro Paese sono circa 3 milioni. La comunità cinese in Italia è invece composta da 320 persone di cui circa il 10%, e quindi 30mila, studenti. Lo studente è un target interessante perché ha interesse a pagare in valuta cinese visto che i soldi per il mantenimento in Italia arrivano direttamente dalla Cina: con Alipay il pagamento è associato al cambio di valuta in tempo reale e inoltre si evita di dover aprire un conto corrente in Italia. L’estensione della platea di utilizzatori consente inoltre di estendere la platea di merchant: in prima battuta c’è stata grossa attenzione e riscontro da parte dei settori tradizionali del made in italy, e quindi lusso, cosmetica e moda. Poi si è passati al travel, ossia hotel, attrazioni turistiche. E con l’estensione alla comunità studentesca si potranno aggiungere merchant locali ad ampio raggio. Tenga conto poi che Alipay, diversamente da altre tipologie di mobile wallet consente anche di ottenere prestiti in tempo reale e, per i merchant, una serie di servizi accessori.
Quali sono i servizi accessori per i merchant?
Il sistema è talmente evoluto da contare circa 150 funzionalità. Alipay vuole essere una piattaforma per la digitalizzazione del negozio Non solo mobile payment, ma il payment come un “pezzo” del processo di acquisto con tecnologie. Vogliamo portare nel negozio fisico tutti gli elementi che hanno fatto il successo dell’ecommerce. E quindi offrire ai merchant servizi che consentano di inviare messaggi personalizzati ai clienti, di attivare campagne sconto, insomma di ingaggiare il cliente andando dunque ben oltre l’operazione di pagamento. Il pagamento non deve dunque più essere inteso esclusivamente come una voce di costo ma come un’opportunità per ampliare il dialogo con i clienti, diventare un canale di comunicazione post-pagamento. Si tratta decisamente di una sfida più culturale che tecnologica. Una sfida affascinante in cui crediamo.
L’Italia è fatta soprattutto di Pmi e piccoli merchant. Cosa può fare Alipay per spingere la digitalizzazione?
Le faccio un esempio che può essere replicabile nella modalità: in Cina Alipay viene usata da imprese rurali per l’acquisto delle materie prime ma per vendere prodotti. Aiutiamo le aziende a vendere. E anche nell’ambito dei prestiti il ritorno non sta tanto nel tasso di interesse ma nelle opportunità derivanti dai guadagni delle aziende e degli imprenditori che sosteniamo. È un ritorno di investimento attraverso un modello articolato.
Sul fronte potenziale come è messa l’Italia rispetto agli altri Paesi europei?
Francia e Italia sono i paesi a più elevato potenziale per numerica di turisti. La Spagna ha registrato un boom di utilizzo della piattaforma, ma ciò è prevalentemente dovuto alle politiche adottate dal governo in materia di tax refund, completamente azzerata. Ora l’estensione dei servizi alle comunità locali apre potenzialità tutte nuove e da scoprire.