L’Opa di Xerox su Hp diventa ufficialmente ostile: scaduta la deadline del 25 novembre – tempo massimo per procedere con le trattative e riesaminare l’offerta di acquisizione -si va avanti senza se e senza ma. Ed è attraverso gli azionisti Hp che si punta ad acquistare i titoli sul mercato e superare così la resistenza dei vertici dell’azienda. “Vogliamo ingaggiare direttamente gli azionisti di Hp – ha scritto in una lettera John Visentin, ceo di Xerox – per sollecitare il loro supporto nel convincere il board della loro azienda a fare la cosa giusta e perseguire una opportunità che per noi è del tutto convincente”.
Nei giorni scorsi Hp aveva rifiutato l’offerta di Xerox di 22 dollari per azione – 17 dollari in contanti e 0,137 azioni di Xerox per ogni azione di Hp. “State sottovalutando in maniera significativa Hp”, avevano risposto i vertici dell’azienda. Hp ha anche accusato Xerox di utilizzare parole e metodi aggressivi per forzare la mano ai dirigenti e agli azionisti di Hp.
Il ceo di Xerox John Visentin aveva risposto con una lettera in cui dice che, “per quanto possiate non apprezzare le nostre tattiche aggressive, non ci scuseremo per questo”. L’azienda dopo aver proposto una discussione “amichevole” ha deciso di cambiare passo e di prepararsi a passare a un approccio esplicitamente ostile per l’acquisizione.
Dopo aver sciolto la joint venture con Fujifilm (che rappresentava un rischio economico enorme per i potenziali danni che avrebbe potuto dover pagare all’azienda giapponese) Xerox ha detto così di voler portare il piano di acquisizione di Hp direttamente nelle mani degli azionisti. Se da un lato Visentin ritiene che la fusione delle due aziende sarebbe perfetta perché “insieme potremmo creare il leader di questo mercato”, secondo il board di Hp invece l’acquisizione da parte di una società tre volte più piccola porterebbe il debito combinato delle due aziende a livelli stratosferici. Hp sostiene invece che potrebbe prendere in considerazione l’operazione opposta, cioè una acquisizione di Xerox.