IL REPORT

2019 annus horribilis per le criptovalute: truffe a +150%

In forte aumento i raggiri perpetrati da “insospettabili” interni al settore, incluso quello messo a segno dal trentenne Gerald Cotten, ceo e cofondatore di QuadrigaCX. E quest’anno il solo “affaire” PlusToken ha fruttato ai malviventi 2,9 miliardi di dollari

Pubblicato il 28 Nov 2019

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Follow the money. Se il valore si sposta dalle divise tradizionali a quelle criptate, i ladri e i truffatori seguono. E la criminalità esplode nel settore delle criptovalute.

Secondo un rapporto di CipherTrace, azienda specializzata nella forensica nel settore blockchain, le criptovalute sono state rubate o usate per truffare molto più nel 2019 che non nell’anno precedente. Per la precisione l‘incremento è di circa il 150%, dice il ceo di CipherTrace, Dave Jevans. Che aggiunge: “L’aumento di furti e frodi cripto riflette il modo con il quale i criminali si stanno adattando al nuovo assetto digitale: i criminali seguono il denaro e il denaro adesso è digitale e pronto per essere preso. Piccoli attacchi automatici sono più facili da prevedere e sconfiggere, ma grand attacchi mirati sono molto più lucrativi”.

Le criptovalute hanno già attirato l’attenzione dei regolatori e delle authority di mezzo mondo, mentre vari attori di mercato stanno cercando di trasformare in maniera radicale la loro percezione da parte del grande pubblico.

Quest’anno due grandi furti hanno fatto da faro per le attività criminogene del settore: uno ha visto la frode di utenti e clienti nello schema piramidale di PlusToken, che ha fruttato 2,9 miliardi di dollari ai malviventi, tramite una intricata rete di borsellini digitali ed exchange per la conversione (a senso unico) delle altre valute e dei PlusToken. L’altra frode ha toccato “solo” 195 milioni di dollari dai clienti dell’exchange canadese QuadrigaCX per via della truffa insospettabile operata dal ceo e cofondatore, il trentenne Gerald Cotten.

Anche senza questi due “colpi” enormi, in realtà si vede un flusso preoccupante di criptovalute che vengono rubati o truffati. “L’attività criminale – ha detto Jevans – aumenta anno su anno e non ci aspettiamo che ci sia un rallentamento”. Secondo la società, i furti e le truffe al di sotto dei 5 milioni di dollari raramente vengono denunciati. Intanto cambia anche la modalità di funzionamento di molte truffe. Diminuiscono gli attacchi frontali agli exchange, i cambiavaluta autorizzati a convertire criptomoneta in dollari o euro (o altre valute), mentre aumentano gli scam e le frodi perpetrate da persone insospettabili interne al settore.

Di 120 exchange per criptovalute in tutto il mondo, secondo la ricerca il 65% ha requisiti KYC (“know-your-customer”) molto deboli.

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