La Lega presenta un emendamento sul roaming marittino. “La decisione dell’Antitrust di aprire un’inchiesta sul roaming marittimo avviando tre procedimenti nei confronti di Telecom, Wind e Vodafone rappresenta una vittoria della Lega – si legge in una nota dei senatori del Carroccio in commissione Lavori Pubblici e Comunicazione – Proprio la Lega infatti ha presentato nelle settimane scorse un emendamento al Ddl sulle tariffe telefoniche a prima firma Stefano Corti e cofirmato da tutti i membri Lega della Commissione, Simona Pergreffi, Maurizio Campari e Gianfranco Rufa”.
“In quell’emendamento chiedevamo infatti – si legge – che il servizio voce e dati fornito dall’operatore satellitare durante la navigazione in mare dovesse essere esplicitamente richiesto dall’utente all’operatore di rete mobile terrestre di appartenenza. In mancanza di tale richiesta abbiamo chiesto che tutti i costi del servizio non ricadano sull’utente con annessa restituzione delle somme indebitamente imputate”.
Cos’è il roaming marittimo
Il servizio di roaming marittimo consente ai passeggeri che viaggiano su traghetti/navi di usufruire dei servizi di comunicazione mobile anche in assenza di copertura della rete terrestre. I dispositivi mobili (telefoni, tablet, pc) vengono abilitati, tramite il collegamento satellitare reso possibile da stazioni base installate a bordo delle navi, non appena la nave si allontana dalla costa e si sgancia dalla rete mobile terrestre. La fruizione del servizio cessa quando la nave si riavvicina alla costa nel momento in cui il dispositivo mobile si riaggancia alla rete terrestre.
L’indagine Antitrust
L’Antitrust apre un’inchiesta sul roaming marittimo. Il Garante ha avviato tre procedimenti istruttori nei confronti di Telecom Italia, Wind Tre e Vodafone Italia relativi a presunte pratiche commerciali scorrette per fornitura non richiesta del servizio di roaming marittimo.
L’ipotesi istruttoria riguarda l’addebito sulla sim dei clienti dei costi per la fruizione di tale servizio di comunicazione mobile a bordo delle navi senza adeguata informativa e senza la richiesta da parte dei clienti di tale fornitura, sia in fase di sottoscrizione del contratto che in fase di utilizzo del servizio sulla nave.
L’ipotesi di violazione del Codice consiste in una pratica aggressiva per fornitura non richiesta di servizi a pagamento. Viene anche ipotizzata una condotta di omissione informativa da parte di alcune compagnie marittime (Grimaldi Group, Grandi Navi Veloci, Compagnia italiana di navigazione), che avrebbero omesso di fornire ai propri passeggeri, clienti degli operatori telefonici suddetti, un’adeguata informativa sull’esistenza del roamingmarittimo a bordo delle proprie navi. I funzionari dell’Autorità hanno svolto ispezioni nelle sedi delle società telefoniche interessate, con l’ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza.