Battuta d’arresto per l’elettronica italiana. Emerge dai dati Istat secondo cui la produzione industriale delle tecnologie – Elettrotecnica ed Elettronica – rappresentata da Anie registra a ottobre 2019 un calo dello 0,5% (contro il -2,7% della media del manifatturiero nazionale).
Rispetto a settembre 2019 il settore ha mostrato una contrazione dei livelli di attività pari allo 0,8% (-0,3% il manifatturiero nazionale). E’ invece a quota 0,7% il calo registrato nel periodo gennaio-ottobre 2019, nel confronto su base annua.
“Le imprese continuano a confrontarsi con le incognite imposte da uno scenario in rallentamento. – dice il presidente di Federazione Anie Giuliano Busetto -. Per ritornare in un sentiero di crescita è auspicabile un potenziamento e una conferma strutturale delle misure a sostegno dell’innovazione tecnologica, un driver essenziale per un Paese manifatturiero come l’Italia”.
Italia a rischio nella classifica europea
Tanto più, sottolinea Busetto, che nei settori l’Italia è il secondo hub industriale in Europa, dopo la Germania: “Occorre quindi – dice il presidente della federazione – accelerare le misure anticicliche partendo dai fattori competitivi che creano più alto valore aggiunto. Sostenere l’innovazione nei processi produttivi e nelle infrastrutture più strategiche è una via obbligata in un mondo rivolto alla trasformazione digitale. Innovazione tecnologica e digitalizzazione si confermano leve prioritarie per lo sviluppo”.
Il calo di ottobre 2019 conferma la debolezza del settore. Anche a settembre si era registrata una sostanziale stabilità dei livelli di attività industriale (-2,2% la corrispondente variazione nella media del manifatturiero nazionale).
“Le tecnologie Anie sono strategiche per lo sviluppo di un’economia circolare e sostenibile e centrali nell’implementazione degli investimenti green per il sostegno dell’industria italiana” il commento di Busetto.