Dalla voce al gusto, dall’olfatto alla vista. Il 2030 sarà l’anno del debutto dell’Internet dei sensi, un ecosistema che consentirà l’affermazione di una nuova economia dei servizi basata sulle esperienze sensoriali in ambito digitale. Con un fortissimo impatto sia sui meccanismi di mercato che sulla vita reale. Via le fake news, via gli sprechi energetici. Emerge dal nuovo report Ericsson “Hot consumer trends” – 46 milioni di early adopter in ambito tecnologico in tutto il mondo – secondo cui i consumatori si aspettano che l’interazione tra la tecnologia connessa e i nostri 5 sensi darà vita a una serie di servizi altamente innovativi.
Internet dei sensi, i driver tecnologici
Utilizzando il cervello umano come interfaccia, i dispositivi elettronici dialogheranno con i nostri pensieri, dando vita a un nuovo paradigma di interazione in grado di rendere più sostenibile la società.
L’Internet dei sensi sarà abilitato da tecnologie come l’Intelligenza Artificiale, Realtà Virtuale, Realtà Aumentata, 5G e automazione. Gli utenti stimano che entro il 2030 esperienze screen-based saranno sempre più in competizione con quelle multisensoriali e quasi inscindibili dalla realtà.
“Stiamo parlando di un passaggio epocale, dall’attuale connettività legata agli smartphone alle esperienze immersive derivanti dalla connessione dei nostri sensi – dice Pernilla Jonsson, Head of Ericsson Consumer & IndustryLab e co-autore del report -. Non ci aspettavamo che i nostri utenti prevedessero già importanti cambiamenti nella vita quotidiana grazie alla connettività sensoriale”.
L’Internet dei sensi è “eco-friendly”
“Spesso immaginiamo che il futuro abbia uno sviluppo lineare rispetto al presente. Ma dovremmo già prendere in considerazione le opportunità e le sfide che si delineeranno in un mondo in cui i cinque sensi umani saranno digitalizzati – dice Michael Björn, Head of Research Agenda, Ericsson Consumer & IndustryLab -. Per esempio, questo potrebbe avere un ruolo significativo nella lotta al cambiamento climatico. La digitalizzazione di molte attività, infatti, potrebbe avere impatti positivi sull’ambiente”.
Con la digitalizzazione dei sensi, dice Ericsson, “si potrebbe andare a lavorare, in vacanza o girare il mondo rimanendo all’interno della propria abitazione”.
Il grande nodo: la tutela della privacy
Ma la problematica al centro della scena sarà rappresentata dal tema privacy. Ad esempio, l’opinione pubblica potrebbe temere che i nostri sensi vengano manipolati per spingere all’acquisto di prodotti o servizi. “Le persone si aspetteranno, quindi – dice Björn , che vengano attuate le necessarie protezioni e garanzie a tutela della loro privacy”. Metà degli intervistati sono “consumatori post-privacy”: si aspettano, quindi, che i problemi relativi al tema della privacy saranno completamente risolti in modo da poter usufruire in totale sicurezza dei vantaggi legati a un mondo “data driven”. E oltre la metà degli utenti pensa che la società sarà più ecosostenibile.
Ecco tutti gli “Hot Trends”
La “mente al comando” è il primo dei 10 Hot Consumer Trends: secondo il 59% degli intervistati, basterà semplicemente pensare a una destinazione per poter vedere sui visori per la Realtà Virtuale il percorso tracciato dalle mappe.
Al secondo posto la voce: il 67% dei consumatori ritiene che, utilizzando un microfono, sarà possibile imitare la voce di chiunque in modo realistico, ingannando anche i familiari.
Terzo posto: il gusto. Per il 45% degli utenti un dispositivo sarà in grado di migliorare il gusto degli alimenti grazie al ricorso alle tecnologie digitali, in modo che ogni cibo possa assumere il sapore del proprio piatto preferito.
Olfatto digitale al quarto posto: 6 consumatori su 10 vorrebbero poter camminare attraverso foreste e campagne grazie alle tecnologie digitali, riconoscendo anche gli odori naturali di questi luoghi.
Infine, quinto senso: il tatto. Più di 6 intervistati su 10 desiderano smartphone con schermi in grado di restituire la forma e la consistenza di icone e pulsanti.
Ancora, 7 consumatori su 10 prevedono che entro il 2030 anche le esperienze di gaming in Realtà Virtuale saranno indistinguibili dalla realtà fisica, per la maggioranza dei consumatori.
E il problema delle fake news potrebbe essere risolto: metà degli utenti sostiene che i servizi di informazione adotteranno il fact checking in modo estensivo entro il 2030.
Previsto infine un forte impatto sulle modalità di consumo: il 45% degli utenti si aspetta la nascita di centri commerciali digitali dove poter utilizzare i 5 sensi durante lo shopping.