Open Fiber sigla l’accordo con l’Unione dei consorzi di bonifica del Veneto per lo sblocco di circa mille permessi per le lavorazioni in corso in quasi 70 Comuni della Regione. Insieme a questo risultato, l’operatore dà il via nelle Marche alla commercializzazione della rete in fibra ottica nelle Marche realizzata nell’ambito dei bandi Infratel.
L’accordo con Anbi Veneto
L’obiettivo dell’intesa raggiunta con Anbi Veneto è di diminuire la burocrazia, ridurre le possibilità di contenziosi, focalizzare gli sforzi sulla finalizzazione del piano per la costruzione della rete a banda ultralarga. Open Fiber si era aggiudicata il bando Infratel per colmare il digital divide delle aree bianche del Veneto, dei Comuni cioè che non dispongono ancora di infrastrutture performanti per la connessione al web e per la fruizione dei servizi innovativi di ultima generazione.
Il protocollo disciplina e velocizza il rilascio delle concessioni idrauliche nelle tratte comunali che rientrano nelle aree di competenza dei Consorzi di Bonifica: gli attraversamenti dei canali demaniali e gli interventi nelle fasce di rispetto, nell’ambito delle attività del piano BUL, saranno concessi a Open Fiber con modalità e tempistiche prestabilite.
“Questo accordo fa chiarezza su alcune questioni di carattere tecnico-amministrativo che hanno ricadute importanti sui cittadini perché rappresentavano potenzialmente un rallentamento alla diffusione della banda ultra larga – afferma Giuseppe Romano, presidente di Anbi Veneto – Si conferma ancora una volta la grande sensibilità e il pragmatismo dei Consorzi di Bonifica del Veneto su tematiche che pur non essendo strettamente legate alla sicurezza idraulica e alla gestione della risorsa idrica hanno un grande rilievo per lo sviluppo dei territori.”
La firma sblocca immediatamente le autorizzazioni ai lavori in 66 comuni del Veneto (per alcuni comuni sono più Consorzi a essere competenti), per un totale di circa 1000 permessi che l’Anbi rilascerà subito a Open Fiber per completare le opere già in corso. Complessivamente, i comuni interessati dall’accordo sono circa 500. Nello specifico, hanno aderito i Consorzi di Bonifica Veronese (competente per 6 comuni), Alta Pianura Veneta (21), Brenta (6), Adige Euganeo (16), Bacchiglione (5), Acque Risorgive (6), Veneto Orientale (4), Piave (3), e il Consorzio di Bonifica di Secondo Grado Lissinio-Euganeo-Berico (in appendice l’elenco completo dei comuni suddivisi per province). Si auspica che il protocollo possa allargarsi nei prossimi mesi anche ai due Consorzi di Bonifica che interessano la provincia di Rovigo.
“Il piano BUL rappresenta una grande chance per tutti – spiega il Responsabile Area Nord Est, Marco Martucci – dobbiamo fare un grande sforzo di sistema per rimuovere tutto ciò che può rallentare questo progetto di innovazione che sta creando e creerà ancor di più in futuro importanti opportunità di sviluppo. L’accordo che Open Fiber ha trovato con Anbi Veneto, che ringrazio per aver compreso la portata del progetto, ci servirà proprio ad accelerare d’ora innanzi i lavori nei comuni delle aree bianche, per dotare questi territori di un’infrastruttura moderna e “a prova di futuro”. Occorre grande impegno da parte nostra e di tutti i soggetti coinvolti nel piano per centrare gli obiettivi dell’Agenda Digitale Italiana ed Europea: con questo accordo la direzione intrapresa è sicuramente quella giusta”.
Il valore del complessivo del bando per la realizzazione della rete a banda ultra larga nelle aree bianche del Veneto ammonta a circa 440 milioni di euro. L’intervento interessa complessivamente più di 570 comuni, e consentirà di collegare oltre 990mila immobiliari in modalità FTTH, Fiber To The Home, e altre 100mila in FWA, Fixed Wireless Access.
La commercializzazione dei servizi nelle Marche
La commercializzazione dei servizi nelle Marche parte oggi da Montalto delle Marche, dove la nuova fase del Piano Bul è stata illustrata questa mattina in una scuola del Comune connessa con la nuova rete, alla presenza del Presidente della Regione Luca Ceriscioli, del Direttore Network&Operations di Open Fiber Stefano Paggi, del Responsabile Operations di Infratel Luigi Cudia, di Nicola Cefali del Ministero dello Sviluppo Economico e del Sindaco di Montalto delle Marche Daniel Matricardi.
Nelle aree bianche (zone periferiche e borghi rurali) delle Marche, si egge in una nota dell’operatpre – Open Fiber sta realizzando un’infrastruttura interamente in fibra ottica in modalità Fiber To The Home che rimarrà di proprietà pubblica e sarà gestita dall’azienda in concessione per 20 anni. Il piano di cablaggio di OF nella Regione coinvolge 360 mila unità immobiliari in 236 Comuni. L’investimento complessivo è di 90 milioni di Euro. Open Fiber ha già aperto cantieri in 147 comuni.
“Open Fiber sta lavorando in tutte le regioni d’Italia per azzerare le differenze tecnologiche grazie all’infrastruttura di TLC più avanzata in circolazione. Servizi come streaming HD, telelavoro, domotica, gaming, PA digitale saranno disponibili per tutti i cittadini senza distinzioni, dalle metropoli fino ai comuni più periferici – afferma Stefano Paggi, direttore Network&Operations di Open Fiber – La connettività a 1 Gigabit al secondo, che è oggi disponibile per i cittadini di Montalto, raggiungerà presto tutti i comuni delle aree bianche delle Marche, grazie anche a una proficua collaborazione con la Regione”.
A Montalto delle Marche sono state cablate 986 unità immobiliari con un investimento di oltre 405mila euro. Oltre il 75% della copertura è stato realizzato tramite il riutilizzo di infrastrutture esistenti, senza necessità di scavi. L’edificio scolastico in cui si è tenuto l’evento di presentazione è la prima sede della PA in cui è stato attivato il servizio di connessione alla rete di Open Fiber.
Open Fiber sta realizzando una rete in fibra FTTH anche nelle principali aree urbane delle Marche, dove opera con investimento privato. Attualmente l’azienda, che ha completato l’infrastrutturazione di Ancona, è al lavoro ad Ascoli Piceno, Fabriano e Macerata e presto inizierà il cablaggio di Civitanova Marche, Fano, Pesaro, San Benedetto del Tronto e Senigallia per raggiungere un totale di oltre 183mila unità immobiliari con un investimento di 51 milioni di Euro.