Airbnb ce l’ha fatta. Per i giudici europei non è una “agenzia immobiliare” ma solo una piattaforma online. E come tale non deve rispettare le regole che vincolano gli albergatori europei. Ma soprattutto, potrà essere sponsor ufficiale di tutte le Olimpiadi: quelle del 2020 di Tokyo, Pechino 2022, Parigi 2024, Milano 2026, Los Angeles 2028. Fornendo migliaia di sistemazioni per il pernottamento di visitatori, famiglie degli atleti e altri invitati.
Un gigantesco deal da 500 milioni di euro già siglato da Airbnb con il Comitato Olimpico Internazionale e contro cui si erano scagliati gli albergatori francesi aderenti all’associazione Ahtop.
Airbnb ha vinto la sua battaglia. Il caso era finito davanti Corte di giustizia Ue a seguito di una denuncia presentata dall’associazione turistica francese Ahtop. I giudici hanno accettato le argomentazioni fornite da Airbnb. La natura del legame tra il servizio di intermediazione online e la fornitura di alloggi non giustifica la fuoriuscita di Airbnb dalla classificazione “società dell’informazione”, ha sentenziato la Corte.
Non solo: il tribunale ha anche criticato la Francia per non aver informato la Commissione europea dell’obbligo richiesto a Airbnb di licenza professionale di agente immobiliare.
“Vogliamo essere partner di tutti – ha commentato Airbnb -. Abbiamo già collaborato con più di 500 governi per aiutare le persone a condividere le loro case, attenersi alle regole e pagare le tasse”.
Le città contro Airbnb
La sentenza ridà forza al brand in un momento di forti attriti con le muncipalità europee: negli ultimi anni Airbnb ha sostenuto battaglie aperte da albergatori e amministrazioni di New York, Amsterdam, Berlino e Parigi, accusati di peggiorare la carenza di alloggi e di penalizzare cittadini a basso reddito.
L’”operazione Olimpiadi” fa parte dell’attuale strategia Airbnb che punta a diventare partner chiave per eventi su larga scala, là dove si riveli impossibile costruire hotel per ospitare milioni di persone solo per poche settimane.
Le Olimpiadi di Airbnb
Durante i Giochi del Giappone verrano lanciate le Airbnb Olympian Experiences: non saranno i proprietari di case a proporre ospitalità ma gli atleti che offriranno, a pagamento, lezioni sportive, allenamenti speciali o tour in città.
Un accordo simile è già stato annunciato per Milano-Cortina 2026, che sarà la prima Olimpiade invernale con oltre il 50% dei visitatori che soggiornerà presso strutture ricettive non tradizionali.
Federalberghi fa sapere che le associazioni albergatori di tutto il mondo, riunite sotto la bandiera del Global ReformBnB, hanno scritto a Tomas Bach, presidente del Comitato Olimpico Internazionale, per chiedere il rispetto dei valori olimpici.