La fideiussione viaggia su blockchain. Al nastro di partenza da gennaio la sperimentazione di Cetif, Sia e Reply del progetto nazionale per digitalizzare il processo di gestione delle fideiussioni su tecnologia blockchain. Obiettivo l’abbattimento del numero delle frodi, che negli ultimi 4 anni ha toccato quota 1,6 miliardi secondo la Guardia di Finanza, e maggiore efficienza attraverso la dematerializzazione dei documenti, facilitando la condivisione di informazioni fra gli attori coinvolti.
La sperimentazione di sistema viene attuata in collaborazione con Banca d’Italia e Ivass e coinvolgerà assicurazioni, banche, istituzioni finanziarie, Pubbliche amministrazioni e imprese.
“Fideiussioni Digitali” nasce al termine dello studio di fattibilità, durato circa 4 mesi, che ha coinvolto una trentina di soggetti primari dei settori.
Si punta inoltre a facilitare la condivisione di informazioni tra gli attori dell’ecosistema (garante, garantito e contraente) attraverso la “notarizzazione” delle fideiussioni, e garantire la sicurezza dell’intero processo. La soluzione “Fideiussioni Digitali” verrà sviluppata all’interno di una sandbox, ambiente di sperimentazione su dati reali sotto la supervisione di un comitato scientifico composto fra gli altri da Banca d’Italia, Ivass, Cetif, Sia, Reply.