Il progetto di Crowdfunding #RobotFriend, avviato dalla startup Lorf, ha visto il supporto di circa 140 sostenitori e ha portato ad una raccolta complessiva molto vicina ai 20.000 euro, risorse che consentiranno l’acquisto di un robot a sostegno dei bambini autistici. “Si è prospettata – spiega Andrea Buragina, Co-founder di Lorf – la possibilità di acquistare un Robot ricondizionato e non ci abbiamo pensato due volte: sia per il costo più accessibile che per la storia che questo Robot si portava dietro”.
Si tratta, infatti, di un Robot un po’ diverso, che ha avuto una vita un po’ complicata. È stato infatti licenziato e rispedito alla base: era stato caricato di troppe responsabilità dalla persona che lo aveva acquistato pensando probabilmente che potesse sostituire in toto un essere umano. “L’idea di utilizzare un Robot speciale all’interno di un laboratorio inclusivo pensato per bambini speciali – continua Andrea Buragina – ci è infatti piaciuta molto.” L’epilogo di questa storia di crowdfunding ha quindi anche una sua morale: quella che il Robot è uno strumento estremamente utile solo se messo a servizio della persona come nell’ambito di questo progetto. Sbagliato e comunque deleterio pensare invece che possa sostituire completamente l’essere umano.
Il risparmio derivante dall’acquisto di un Robot ricondizionato avrà anche dei risvolti positivi da un punto di vista economico: permetterà, infatti, di avere risorse ulteriori da destinare alla parte software sullo sviluppo dei giochi da erogare con il Robot. Ricordiamo, infatti, che LORF ha sviluppato un primo gioco denominato #ColorQuiz, in cui i bambini scoprono i colori del mondo che li circonda rispondendo ad una serie di domande formulate dal Robot. “L’AMORE CHE COLORE HA?” è l’ultima domanda che il Robot propone ai bambini e che lancia il video dell’omonima canzone di Greta Ray, giovane modella e cantante che fa da madrina all’iniziativa.
L’obiettivo è quello di sviluppare un laboratorio di robotica in cui bambini normalmente e diversamente abili si possano incontrare intorno al Robot e, attraverso il gioco, divertirsi, apprendere e socializzare favorendo al contempo anche l’educazione alla diversità.
Alla strutturazione di questo gioco ha lavorato un Team, coordinato da Andrea Buragina e composto da una psicologa, Claudia Bordicchia, esperta in Psicopatologia dell’Apprendimento, un tecnico, Ewerton Lopes S. de Oliveira, che vanta una consolidata esperienza nell’ambito della robotica, oltre ad un esperto in comunicazione digitale, Michele Berra, da sempre attento a tematiche sociali.