La radio digitale evoluta è un obbligo di legge. Automobili di nuova immatricolazione devono arrivare già dotate di DAB+, e da tempo erano già predisposte per una conversione successiva. Anche i ricevitori radio domestici e portatili devono essere dotati del doppio sistema di ricezione, radio analogica e digitale terrestre DAB+ a partire dal 21 dicembre del 2021. Sono misure, sottolinea Confindustria Radio Televisioni, che servono sia a dare una maggiore ricchezza, qualità e portata agli ascoltatori, sia a offrire una linea di sviluppo normativo certo per le aziende che fanno investimenti industriali in questo settore.
Nodo a lungo rimasto da sciogliere è stato quello dell’obbligo di aggiungere il DAB+ anche su smartphone e su apparecchi radio amatoriali. Per quanto concerne i primi, la polemica è stata maggiore osservando che il costo del modulo DAB+ è irrisorio così come lo spazio, mentre consentirebbe di avere accesso a un flusso di informazioni radiofoniche in modo “passivo” e senza consumo dati, consentendo oltretutto di restare connessi in casi di emergenza o calamità naturale. Il mercato mondiale però non è interessato e lo standard non è uscito fuori dai confini della Unione europea.
Tra piccole proroghe ed esclusioni (ad esempio i veicoli trasporto merci, rinviati a dicembre 2020) l’obbligo per le automobili è già avviato e permette il miglioramento dell’ascolto anche in galleria. La copertura della radio DAB+ già oggi supera l’80% della popolazione presente sul territorio italiano. È possibile fare il retrofit delle automobili dotate di impianti convenzionali a prezzi variabili, esclusa l’antenna che deve essere dedicata.
L’obbligo della radio DAB+ nasce in Europa, con il Codice di Comunicazione Elettroniche Europeo che racchiude varie norme tenute assieme con direttiva (UE) 2018/1972 dell’11 dicembre 2018. In Italia è recepita con la legge 205 del 2018, con l’articolo 1 comma 1044 della legge di bilancio 2018 e con il decreto legge 32 del 2019 “sblocca cantieri” convertito in legge con la L.55 del 2019.
Come spiega Confindustria Radio Televisioni, «a partire dal 21 dicembre 2020 tutte le auto nuove, inclusi i veicoli commerciali, in vendita in Italia ed Europa avranno di serie la radio DAB+ in modo da garantire l’interoperabilità. In Italia dal 1° giugno 2019 è obbligatorio per i venditori predisporre nei veicoli pronti per la vendita, una possibile installazione futura di una radio DAB+. Fino a dicembre 2020 ogni produttore d’auto potrà in Italia potrà mettere in vendita veicoli senza autoradio DAB+ fino ad un massimo del 10% dei veicoli prodotti ed immatricolati nel 2019».
Per quanto riguarda l’aggiornamento dei ricevitori radio analogici, sono possiibli varie strade, continua Confindustria: «Per l’utente che voglia sostituire il proprio impianto stereo o renderlo compatibile, ci sono diverse possibilità a differenti prezzi (unità o adattatori), oltre all’antenna, specifica per i sistemi DAB+».
Quali sono in vantaggi? Secondo Confindustria, «L’aggiornamento del proprio ricevitore permette di avere già da subito una maggiore qualità audio, nitidezza e stabilità del segnale radiofonico, che però, diventa on/off (si sente o non si sente, non ci sono effetti fruscio in caso di ricezione disturbata) e servizi aggiuntivi che arricchiscono l’ascolto radiofonico soprattutto in mobilità, fra cui, oltre le informazioni aggiuntive multimediali sui contenuti, la possibilità di avere una copertura maggiore e a costi contenuti (lato operatori, e lato utente, meno consumo dati) ad es. nelle gallerie autostradali (con i conseguenti vantaggi in termini di sicurezza ed emergenze) o la funzione ricerca canali facilitata (nome del canale richiesto non sintonizzazione). Fermo restando che per chi possiede un’auto usata con ricevitore radio FM per ora non cambia nulla perché continua la ricezione FM, per la quale ad oggi non è stato ancora programmato uno switch off del segnale».