La concorrenza si fa già sentire sui conti di Netflix. Nonostante un balzo dei ricavi e degli abbonati non Usa, il campione dello streaming video ritocca al ribasso le previsioni per i primi tre mesi del 2020 calcolando 7 milioni di nuovi abbonati: un rallentamento rispetto ai 9,6 milioni dello stesso periodo dello scorso anno che riflette la pressione competitiva nel settore, dove sono scesi in campo Apple e Disney.
Il valore di Netflix a Wall Street
A Wall Street, nelle contrattazioni after hours, i titoli Netflix sono volatili: salgono dopo il solido quarto trimestre, calano dell’1,5% dopo le stime deludenti per i primi tre mesi dell’anno e poi tornano ad avanzare. Nel quarto trimestre l’utile netto è salito a 587 milioni di dollari, o 1,30 dollari per azione, ben al di sopra dei 134 milioni di dollari del 2019 e sopra le attese degli analisti.
I ricavi sono balzati del 30% a 5,47 miliardi di dollari a fronte dei 4,2 miliardi dello scorso anno. Gli abbonati sono saliti di 8,76 milioni, oltre i 7,9 previsti dagli analisti. Negli Stati Uniti Netflix ha aggiunto 423.000 abbonati, mentre a livello globale 8,3 milioni.
La concorrenza di Disney e Apple
La debole crescita americana è legata all’aumento della concorrenza e al rincaro dei prezzi, che spinge alcuni clienti a lasciare la piattaforma.
Nonostante Netflix mostri sicurezza, la concorrenza si farà sentire con più forza nel primo trimestre, quando prevede di aggiungere 7 milioni di abbonati. “Molte società media e giganti tecnologici hanno lanciato servizi in streaming, rafforzando il trend di transizione verso l’intrattenimento in streaming. Noi partiamo in vantaggio – mette in evidenza Netflix – e continueremo a concentrarci sulle stesse cose su cui ci siamo concentrati negli ultimi 22 anni. Riteniamo che se faremo bene, Netflix continuerà a prosperare”.