Una task force europea per indagare eventuali rischi privacy legati a Tik Tok. L’ha chiesta il Garante per la privacy italiano ha chiesto al Comitato europeo per la protezione dei dati personali (Edpb), che riunisce tutte le Autorità privacy dell’Unione. Nella lettera inviata al Comitato, il presidente dell’Autorità Garante, Antonello Soro, sottolinea come siano già pervenute all’Autorità italiana alcune segnalazioni in merito alle possibili vulnerabilità che presenta questa app per smartphone e come anche altre Autorità, come l’Ico inglese e l’Ftc americana, abbiano già proceduto ad avviare indagini autonome.
Il Garante italiano segnala dunque agli altri partner europei la necessità di procedere in maniera forte e coordinata, anche in considerazione della delicatezza e della rilevanza di questo tipo di piattaforme, rivolte soprattutto alle fasce di utenti più giovani.
Soro ha chiesto che la questione venga posta all’attenzione della prossima riunione plenaria, che si terrà a Bruxelles il prossimo 28-29 febbraio, del Comitato (Edpb) che riunisce tutti i Garanti privacy europei.
L’indagine dei servizi segreti italiani
Gli 007 italiani lanciano allarme su Tik Tok. Secondo quanto riportato da Il Messaggero l’Agenzia per le informazioni e la sicurezza esterna (Aise) e il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis) apriranno un’indagine sul social network cinese. Due settimane fa è stata inoltrata la richiesta al Copasir per “verificare l’uso che il governo cinese fa dei dati sensibili degli utenti italiani iscritti a Tik Tok”. Il presidente del Comitato, Raffaele Volpi, ha dato il via libera al procedimento.
“Tik Tok è cinese: tenuta a riferire al governo i dati degli iscritti: foto e video finiscono in un database a disposizione della autorità politiche – scriveva il quotidiano – Nel mondo sono più di 1,5 miliardi le persone che si divertono con questo social, in Italia superano i sei milioni”.
Intanto Tik Tok è caccia si una sede fuori dalla Cina e guarda con interesse anche all’Europa. Tra le sedi considerate ci sarebbero Londra, Dublino e Singapore, mentre nessuna città Usa è presente nella lista delle papabili. TikTok al momento non ha un quartier generale. I suoi manager risiedono prevalentemente a Shanghai, e l’ufficio principale che presiede alle operazioni negli Usa si trova a Los Angeles.
TikTok appartiene a ByteDance, una startup di Pechino valutata 75 miliardi di dollari e proprietaria di diverse altre applicazioni. I dirigenti di ByteDance, secondo quanto riferito dal Wsj, starebbero anche valutando di cambiare nome a TikTok, finita sotto la lente d’ingrandimento degli Stati Unit per via dei timori sulla protezione dei dati degli utenti e sulla sicurezza nazionale.
L’applicazione, che consente di pubblicare brevi video ed è usata soprattutto dagli adolescenti, ha visto la sua popolarità esplodere nel corso del 2019. Secondo gli analisti di AppAnnie, a ottobre TikTok contava 665 milioni di utenti attivi nel mondo (+80% su base annua), di cui 20 milioni in Usa.