P, un politico, arrestato per corruzione nel 1993, fu prosciolto dopo anni. P fa causa al Corsera perché l’archivio online riferisce l’arresto, non il proscioglimento. La Cassazione dà ragione a P: le evoluzioni della vicenda devono essere riferite fino agli ultimi sviluppi, anche il proscioglimento, affinché l’informazione non risulti falsa.
La Cassazione va oltre, sanzionando l’obbligo d’aggiornamento del sito, non distinguendo fra quelli di informazione e blog amatoriali, che trattano le medesime notizie del sito del Corsera o di altri giornali, ma non hanno né la professionalità né spesso la materiale capacità di aggiornare le notizie. Una una spada di Damocle sui titolari dei blog, mentre la scarsa dimestichezza col web ai piani alti dello Stato si palesa nuovamente.
Diamo un suggerimento agli eredi del presidente Giovanni Leone: facciano causa alla Biblioteca Nazionale di Roma e alle altre, per motivi analoghi a quelli addotti da P contro Corsera. Camilla Cederna fu condannata per calunnia per il libro “Giovanni Leone La carriera di un Presidente”. Il libro è consultabile senza aggiornamento circa la condanna dell’autrice. Qual è la differenza fra archivio cartaceo e telematico, ambedue aperti al pubblico? L’unica differenza è la celerità d’accesso all’informazione, la quale non è buona o cattiva in ragione del sistema di archiviazione.
L’info sarà usata bene o male non dall’archivio, bensì dal fruitore, il quale deve preoccuparsi di verificare che le notizie siano complete e veritiere. Chi in futuro cercherà nell’archivio del Corriere delle Comunicazioni troverà la sentenza sugli obblighi di aggiornamento grottesca, salvo ulteriori evoluzioni.